Imprese italiane: meno della metà è puntuale nei pagamenti

Le regioni del Nord sono più affidabili e le più puntuali sono le microimprese: i tempi medi di pagamento ammontano a 67 giorni

Imprese italiane: meno della metà è puntuale nei pagamenti© Shutterstock

Meno della metà delle imprese italiane paga con puntualità e, rispetto al secondo trimestre del 2023, si osserva una crescita dei ritardi, nonostante si registri una certa stabilità del salario e dei tempi medi di pagamento, pari a 67 giorni. A offrire una panoramica completa sull’argomento è il nuovo studio dei pagamenti di Cribis, società del gruppo Crif, aggiornato al 30 giugno 2024.

Attualmente, le aziende che pagano con puntualità sono il 39,9% sul totale delle realtà italiane prese in esame, mentre i pagamenti con oltre 30 giorni di ritardo raggiungono il 9,5%. Come abbiamo già detto all’inizio, i tempi medi di pagamento ammontano a 67 giorni, in diminuzione rispetto ai 69 giorni registrati nello stesso periodo nel 2023.

Per ciò che riguarda le tipologie d’azienda c’è una tendenza lodevole per le microimprese, che hanno una media inferiore rispetto a quella nazionale (65 giorni medi) e contano su una performance positiva nella classe di pagamento alla scadenza con una percentuale del 41,7%, anche se registrano anche il più alto livello di ritardi (10,5%) oltre i trenta giorni.

Tornando invece al pagamento alla scadenza, le piccole imprese registrano una percentuale del 37%, le medie imprese del 27,2% e le grandi imprese detengono il record negativo del 14,4%, pur contando su un numero minimo (3,8%) di ritardi oltre i trenta giorni.

Lo Studio Pagamenti evidenzia differenze rilevanti anche per i settori merceologici: soffrono la ristorazione, le industrie alimentari e la Gdo e si osserva una crescita dei ritardi oltre i 30 giorni dell’11,4% per le Industrie della ceramica e del 22,9% per le Industrie della carta e affini. Rispetto all’anno precedente anche il settore delle Costruzioni evidenzia un incremento dei ritardi gravi (+8,2%).

Andando alle aree geografiche, il Nord Est risulta l’area geografica più affidabile con il 47,1% di pagamenti regolari, mentre le imprese del Sud e Isole mostrano maggiori criticità: contano solo sul 27,9% di pagamenti effettuati alla scadenza e in più il 15% delle imprese paga in ritardo, contro la media nazionale del 9.5%.

La Lombardia, l’Emilia-Romagna e il Veneto sono le regioni con la maggiore percentuale di pagamenti regolari (sopra il 47%), mentre la Sicilia e la Calabria occupano l’ultima posizione del ranking regionale con una quota pari rispettivamente al 22,7% e al 23,9%. Cattive performance del Sud e delle Isole anche nei tempi medi: 73 giorni, contro i 65 del Centro, che si conferma l’area più virtuosa da questo punto di vista.

Secondo lo studio i primi sei mesi del 2024 confermano un quadro di stabilità, con un leggera diminuzione dei pagamenti puntali rispetto al Q2 2023 (41,2%) e al Q2 2022 (40,6%), ma in aumento rispetto al secondo trimestre del 2021 (36,5%). Migliora, inoltre, la media dei tempi di pagamento, che passa dai 69 giorni del Q2 dello scorso anno, ai 67 giorni di questo trimestre. I pagamenti con oltre 30 giorni di ritardo (9,5%) vedono un leggero miglioramento rispetto al Q1 2024 (9,7%).

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