Intesa Sanpaolo prima banca dell’Eurozona per capitalizzazione

La banca italiana ha superato i giganti bancari europei come Santander e Bnp Paribas, posizionandosi al vertice del settore

Con un valore di 68,8 miliardi di euro Intesa Sanpaolo supera la spagnola Santander e la francese Bnp Paribas© Shutterstock

Intesa Sanpaolo chiude il 2024 diventando la prima banca dell’Eurozona per capitalizzazione di mercato: con un valore di 68,8 miliardi di euro, che in alcune sedute ha toccato anche i 69 miliardi, l’istituto italiano supera i colossi bancari spagnoli e francesi, ovvero Santander, ferma a 68 miliardi, e Bnp Paribas, a quota 66 miliardi.

Si tratta di un risultato storico per il gruppo guidato dal ceo Carlo Messina e presieduto da Gian Maria Gros-Pietro, che rafforza la posizione di leadership della banca nell’area euro, ma c’è da sottolineare che dietro questi numeri si cela una strategia solida e lungimirante, basata su un modello di business incentrato sulla crescita interna, sulla diversificazione dei ricavi e su una gestione attenta delle risorse patrimoniali.

Il wealth management rappresenta una componente fondamentale del successo di Intesa Sanpaolo, con una redditività elevata e sostenibile che continua ad attrarre l’attenzione degli investitori internazionali. A ciò si aggiungono una solida patrimonializzazione e rilevanti investimenti in innovazione tecnologica e nella valorizzazione delle competenze del personale, elementi chiave per mantenere la competitività in un contesto bancario sempre più sfidante.

A tutto ciò occorre aggiungere che il 2024 è stato un anno particolarmente significativo per Intesa Sanpaolo anche sotto il profilo sociale: grazie alla solidità dei risultati finanziari, la banca ha potuto dare vita a uno dei programmi più ambiziosi in ambito internazionale per il sostegno alle persone in difficoltà. L’impegno, pari a 1,5 miliardi di euro entro il 2027, mira a contrastare la povertà alimentare, promuovere la salute, favorire l’accoglienza e riflette la volontà di Intesa di coniugare la crescita economica con una visione di responsabilità sociale, un approccio sempre più apprezzato dagli stakeholder.

L’ascesa in borsa è stata altrettanto impressionante: negli ultimi dieci anni, il titolo ha registrato una crescita complessiva del 213% in termini di total shareholder return, considerando sia l’apprezzamento del titolo sia i dividendi distribuiti. Dal 2014, la capitalizzazione di mercato è aumentata di 40 miliardi di euro, mentre i dividendi cumulati distribuiti hanno raggiunto la cifra di 31 miliardi, con un Cash Dividend Yield complessivo del 98%. Questi dati non solo sottolineano la capacità del gruppo di generare valore per i propri azionisti, ma confermano anche la stabilità e la sostenibilità della sua politica finanziaria.

Nel quadro europeo, Intesa Sanpaolo si distingue anche per il rapporto valore di borsa/patrimonio, che supera quello di colossi globali come HSBC e UBS. Anche se questi ultimi rimangano leader mondiali per capitalizzazione complessiva (con 142 e 107 miliardi di euro), Intesa primeggia nella zona euro, dimostrando una capacità unica di valorizzare il proprio modello di business e i propri asset strategici.

Il gruppo si prepara adesso ad affrontare il 2025, anno in cui culminerà il piano d’impresa lanciato nel febbraio 2022. Le previsioni per l’utile netto, inizialmente fissate a 6,5 miliardi di euro, sono state riviste al rialzo, con una stima di 9 miliardi di euro. Un obiettivo ambizioso ma credibile, sostenuto dai risultati conseguiti e da un contesto economico che vede la banca sempre più protagonista.

La primavera 2025 sarà anche un momento cruciale per la governance della banca, con l’elezione del nuovo Consiglio di Amministrazione. Le Fondazioni azioniste, che beneficiano dei consistenti dividendi distribuiti, continueranno a giocare un ruolo di primo piano, promuovendo progetti a favore del sociale, della ricerca e della cultura nei rispettivi territori di riferimento.

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