Prosegue il periodo positivo delle banche italiane in Borsa. Dopo gli ottimi risultati fatti registrare nel 2023, il nuovo anno si è aperto con un trimestre che regala soddisfazioni soprattutto a due big del settore bancario come Intesa Sanpaolo e Unicredit.
Come riportato dal Sole 24 Ore, i due titoli volano in borsa con un +29% per Intesa e un +45% per UniCredit. Numeri che posizionano le banche italiane tra le big dell’Eurozona e che permettono di raggiungere come coppia il secondo posto nella classifica delle capitalizzazioni di mercato grazie ai 122,2 miliardi di euro complessivi (62,2 per Intesa e 60 per UniCredit).
Le due realtà hanno superato i colossi francesi Bnp Paribas (77 miliardi di euro) e Crédit Agricole (circa 43 miliardi), dopo aver già totalizzato una capitalizzazione superiore a quella delle big tedesche Deutsche Bank e Commerzbank (rispettivamente 29,6 e 16,5 miliardi di euro). Leader dell’Eurozona rimangono però le due spagnole Santander e Bbva, che con un totale di coppia pari a 137 miliardi (72,5 miliardi la prima e 64,5 la seconda) guidano la classifica.
Stando a quanto riportato dalla fonte, sono soprattutto due i motivi che hanno guidato quella che viene definita con gergo calcistico una “remuntada”: a favorire Intesa-UniCredit è stato naturalmente il forte rialzo dei tassi d’interesse deciso dalla Bce nel corso degli ultimi due anni e che ha favorito tutto il settore bancario. Pesano poi i diversi modelli di business: mentre le tedesche hanno aumentato i margini rialzando i tassi ma sofferto un calo dei ricavi Corporate & investment banking e le francesi si sono esposte al business internazionale del Cib, le italiane hanno goduto della riduzione degli Npl (non performing loans) e quello del rischio-Italia, come evidenziato dal calo dello spread tra Btp e Bund tedeschi.
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A beneficiare della rivalutazione di Intesa e UniCredit sono gli azionisti di lungo corso e gli investitori istituzionali e retail che hanno puntato sulle due, ma in prospettiva anche per il sistema Italia è una grande notizia. Come riporta il Sole 24 Ore, qualora dovessero apparire all’orizzonte possibili fusioni cross border, con le attuali capitalizzazione la coppia si porrebbe nel ruolo di futuri aggregatori. In particolare la maxi valutazione di UniCredit, già terza banca in Germania, potrebbe favore l’aggregazione con Commerzbank.
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