In casa Iveco c’è aria di cambiamento, lo dice l’analisi in corso circa la possibilità di creare uno spin-off di Defence, il business che comprende i brand Idv e Astra con le loro relative attività. Il consiglio di amministrazione del gruppo sta valutando di scorporare, nel corso del 2025, il marchio.
Un’ipotesi che piace ai mercati e che si traduce in un’ottima risposta in Borsa. Il titolo, infatti, ha registrato un rialzo di 17 punti percentuali e Iveco group si assesta su un guadagno del 13% a 13,065 euro per azione. Un risultato, questo, che fa salire le azioni salgono del 46% dall’inizio del 2025
Le intenzioni di Iveco e le conseguenze dello spin-off
Se Iveco decidesse di rendere effettivo lo spin-off di Defence, ne gioverebbe in termini di semplificazione strutturale all’interno del gruppo. Inoltre, questa operazione aumenterebbe il focus sul management e “creerebbe flessibilità strategica per entrambi i business”, ha spiegato l’amministratore delegato Olof Persson. Per sapere quale sarà l’esito finale si dovrà aspettare qualche mese, quando il board fornirà maggiori dettagli sull’operazione che, qualora si decidesse di renderla operativa, necessita comunque di una serie di approvazioni.
In seguito alle indiscrezioni circa una possibile vendita circolate nel 2024, a novembre scorso Iveco Defence ha siglato un accordo preliminare con Leonardo (ex Finmeccanica) volto alla fornitura di componenti nell’ambito della joint-venture tra Leonardo e la Rheinmetall (che si occupa della costruzione del carro Leopard) per lo sviluppo e la produzione di veicoli cingolati per l’Esercito italiano. Lo spin-off potrebbe essere un passaggio intermedio per poi concludere la vendita.
Iveco Group, i bilanci 2024
Iveco ha anche presentato i bilanci 2024. Sono stati registrati ricavi pari a 15,28 miliardi di euro, rispetto ai 15,9 miliardi del 2023, mentre l’utile netto adjusted è aumentato attestandosi a 569 milioni, con un incremento di 181 milioni rispetto all’anno precedente. Visti i risultati, il gruppo vuole proporre il pagamento di un dividendo annuo di 0,33 euro per azione ordinaria, per un totale di circa 90 milioni di euro.
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