L’82% dei Chief Marketing Officer (Cmo) è convinto che l’AI migliori l’efficienza. Eppure, solo il 32% ha davvero integrato l’intelligenza artificiale nei processi aziendali. Di fronte a una tecnologia sempre più veloce, il professionisti del marketing restano in bilico tra innovazione e incertezza. È quanto emerge dall’ultima ricerca di Team Lewis, che ha coinvolto oltre 300 Cmo a livello globale per analizzare le sfide e le opportunità legate all’adozione dell’intelligenza artificiale nel settore.
La pressione sui Cmo non è mai stata così alta. Si punta a una crescita immediata e a una customer experience da ottimizzare nel più breve tempo possibile. In tutto questo, l’AI rappresenta un’arma a doppio taglio: può accelerare processi, personalizzare esperienze e migliorare le performance, ma le aziende procedono con cautela. Secondo in dati della ricerca, il 52% dei CMO ha iniziato a sperimentarla, ma solo una minoranza la sta implementando su larga scala. Le barriere principali? Budget, competenze e complessità d’integrazione.
AI nel marketing: per 1 Cmo su 4, la priorità è la crescita dei ricavi
Nel marketing, oggi l’intelligenza artificiale viene usata per personalizzare le esperienze, ottimizzare le campagne pubblicitarie, creare contenuti e analizzare dati con modelli predittivi. I vantaggi sono evidenti, ma solo il 32% dei Cmo l’ha adottata sistematicamente, mentre il resto è ancora in fase di test o, peggio, rimane fermo.
Il 42% del campione preso in esame dall’indagine di Team Lewis, considera la crescita dei ricavi la priorità assoluta, mentre il 22% fatica a dimostrare il Roi delle proprie strategie. Ecco perché la misurazione è diventata centrale. L’84% dei Cmo monitora un numero crescente di metriche, dal costo di acquisizione clienti alla lead generation.
Il futuro? Si gioca sulla customer experience. Guardando ai prossimi anni, i Cmo considerano la misurazione immediata del Roi (17%), il rapido avanzamento della tecnologia (32%) e la saturazione dei contenuti (31%) come i maggiori fattori di pressione. Per quanto riguarda gli investimenti a favore di cause sociali e non profit, il 53% dei Chief Marketing Officer prevede di confermarli, mentre solo il 28% prospetta un aumento entro il 2025.
Il marketing del futuro avrà bisogno di AI, certo, ma anche di umanità.
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