Nestlé primo food brand al mondo. Faticano i marchi italiani

Secondo una ricerca di Brand Finance, il cibo italiano è il più amato al mondo ma molte aziende del nostro Paese non riescono a convertire l’attrattività della marca in elevato valore economico. Solo Barilla e Ferrero nella Top 100 globale

Nestlé primo food brand al mondo. Faticano i marchi italiani© Shutterstock

È il cibo più amato al mondo, ma i marchi che lo rappresentano faticano a emergere agli occhi dei consumatori. È il paradosso che emerge dalla nuova analisi Brand Finance Food and Drink 2024 sui marchi alimentari che valgono di più al mondo. Una classifica dominata da Nestlé che vede nella Top 100 solo le italiane Barilla e Ferrero, le uniche aziende che riescono a convertire l’attrattività della marca in elevato valore economico.

Guardando ai marchi del food, il primo posto in classifica è occupato da Nestlé, il cui marchio – nonostante un calo del 7% del valore rispetto al 2023 – viene valutato 20,8 miliardi di dollari. Seguono il brand delle patatine Lay’s con un valore pari a 12 miliardi di dollari e il marchio cinese dei latticini Yili che, grazie al mercato domestico, vale 11,6 miliardi di dollari.

Guardando ai brand delle bevande non alcoliche, CocaCola guida la classifica con un valore del marchio pari a 35 miliardi di dollari. CocaCola, al primo posto anche tra i brand più “forti”, precede la rivale Pepsi (20 miliardi di dollari) e Red-Bull (8,4 miliardi).

Complessivamente, il valore generato dal livello di attrattività dei100 principali brand alimentari del mondo, fissato al 1° gennaio 2024, è mediamente diminuito del 4% rispetto allo scorso. Non si tratta di una buona performance visto che mediamente nello stesso periodo i principali marchi del mondo presenti nella classifica intersettoriale Brand Finance Global 500 2024 sono cresciuti mediamente dell’8%.

“Dalle nostre analisi risulta che mediamente, dopo il sensibile rafforzamento dell’attrattività avvenuto durante il Covid, le principali 100 marche alimentari non sono più riuscite a migliorare la loro attrattività presso i consumatori”, commenta Massimo Pizzo, Senior Consultant di Brand Finance. “Le grandi marche che non riescono ad aggiungere valore ai propri prodotti rischiano di perdere ulteriori quote di mercato a favore dei prodotti più economici o di quelli che invece riescono a far percepire e a dare maggiore valore”.

I marchi italiani della Brand Finance Food and Drink 2024

Come accennato, solo Barilla e Ferrero entrano nella classifica dei 100 trademark food di maggiore valore al mondo. In particolare, il brand Barilla – il cui valore include Mulino Bianco e le altre marche del gruppo – è posizionato al 13° posto grazie a un valore pari a 4,1 miliardi di dollari. Sebbene il valore anno su anno di Barilla sia aumentato quasi del 7%, le prospettive sono a rischio in quanto questo brand risulta essere quelle che si è maggiormente indebolito tra tutte 100 le marche in classifica.

I tre principali brand Ferrero – Kinder, Nutella e Ferrero Rocher – tutti in forte crescita, hanno un valore complessivo pari a 6,2 miliardi di dollari e sono posizionati rispettivamente al 28°, 52° e al 65° posto.

“La ridotta presenza italiana nella Brand Finance Food 100 dipende dalla difficoltà a competere con i grandi brand internazionali che hanno maggiore capacità di fare grandi investimenti di marketing a supporto delle vendite”, conclude Pizzo. “Viste le sproporzioni economiche, i brand italiani potrebbero cercare di rafforzarsi da un lato approfittando dell’amore per il nostro cibo, dall’altro non limitandosi a puntare sulla qualità ma aggiungendo uno scopo aziendale che vada oltre il business lanciando così un messaggio in grado di raccogliere l’attenzione dei consumatori internazionali”.

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