Il 2024 ha rappresentato un anno di forti riscontri per Mediaset e la sua holding Mfe-MediaForEurope. Durante la conferenza stampa prenatalizia dell’11 dicembre, l’amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi ha illustrato i risultati raggiunti, affiancato dai manager del gruppo. Il focus per il 2025 sarà sull’ulteriore espansione internazionale, consolidando il posizionamento di Mfe come primo broadcaster europeo.
Il 2024 di Mediaset
Sul fronte editoriale, Mediaset ha consolidato la sua leadership sul target commerciale, con uno share del 39,5% nelle 24 ore, superando Rai (31,3%). In prima serata (21:30-23:30), la share complessiva è salita al 40,2%, contro il 32,7% della Rai. Anche nel multichannel Mediaset si distingue: le reti tematiche hanno registrato un 12,7% di share nel target 15-64 anni, nettamente sopra WarnerBros. Discovery (11,1%), Rai (5,8%) e Sky (4,8%).
Il digital ha avuto un ruolo crescente, con 9,464 miliardi di video visti e 875 milioni di ore di visualizzazione (Tts). La Total Audience è un indicatore strategico, con una crescita del 64,8% sul target 15-64 anni. Programmi come La Talpa (+16,1%) e Le Iene (+12,6%) hanno beneficiato di questo ampliamento.
Prospettive di acquisizioni internazionali
Mfe-MediaForEurope ha registrato una crescita nei ricavi del 7,7% nei primi nove mesi del 2024, a fronte del calo medio del 2,9% degli altri broadcaster europei. Impressionanti i dati finanziari: +28,8% di Ebitda, +38,8% di utile netto e utili più che raddoppiati rispetto al periodo pre-Covid, superando il miliardo di euro. Mediaset España ha contribuito con sinergie pari a 55 milioni di euro, mentre i ricavi complessivi del gruppo sono aumentati del 28,8%. Riguardo a ProSiebenSat.1, di cui Mfe detiene il 28,8%, Berlusconi non ha escluso una possibile Opa, compatibilmente con le condizioni di mercato. A tal fine, il gruppo ha richiesto un prestito bancario di 3 miliardi di euro, destinato a finanziare acquisizioni strategiche in Europa.
Rai, tra Sanremo e canone
Pier Silvio Berlusconi si è espresso anche sul tema Rai, in particolare sul Festival di Sanremo, definendolo parte integrante dell’identità del servizio pubblico. Ha criticato le ipotesi di riduzione del canone, considerandole mosse propagandistiche, e ha avvertito che un aumento del tetto pubblicitario Rai potrebbe danneggiare l’intero settore editoriale, penalizzando soprattutto la stampa.
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