Pirateria: tra sport, film e serie Tv danni per 2 miliardi di euro in Italia

A tanto ammonta la perdita di fatturato per l’intera economia. Nel 2023 sono quattro su dieci gli italiani che hanno usufruito in modo illecito di video, film, serie Tv e sport in diretta.

Pirateria: tra sport, film e serie Tv un danno da 2 miliardi di euro© Getty Images

Anche se gli atti illeciti in questo ambito si sono ridotti del 7,5% rispetto all’anno precedente, nel 2023 la pirateria nel settore audiovisivo ha fatto perdere ben 2 miliardi di euro di fatturato all’intera economia italiana con una conseguente perdita di Prodotto Interno Loro pari a circa 821 milioni di euro e una contrazione di posti di lavoro di 11.200 unità. Ammontanto, invece, a 377 milioni di euro i mancati introiti fiscali per le casse dello Stato.

Questi dati, evidenziati in un articolo del Sole 24 Ore, vengono presentati oggi a Roma, all’interno della nuova indagine condotta da Ipsos per conto di Fapav, la Federazione per la tutela delle industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali.

Secondo l’indagine, nel 2023 quattro italiani su dieci hanno usufruito in modo illegale di video, film, serie Tv, programmi e sport in diretta. Fra chi ha confessato di aver commesso almeno un atto di pirateria – fruendo illecitamente di film, serie o sport –, il 79% ha affermato di aver chiaro che si tratti di una pratica illegale, rappresentando un reato. Dall’altra parte, invece, quasi la metà degli italiani (il 47%) non è perfettamente consapevole della gravità del fenomeno e degli impatti di questa pratica.

“Stiamo evidentemente parlando di un problema complesso con un impatto ancora fin troppo importante”, ha spiegato all quotidiano Federico Bagnoli Rossi, presidente di Fapav“Il lavoro di contrasto sta andando avanti da anni e negli ultimi tempi si è intensificato con le nuove norme”.

La nuova legge anti-pirateria, in vigore dallo scorso agosto, prevede multe fino a 5 mila euro per gli utenti che riproducono “quantità notevoli di opere o materiali protetti”, pene da sei mesi fino a tre anni di reclusione e una multa fino a 15 mila euro per chi trasmette illegalmente i contenuti in streaming.

La piattaforma Agcom ha dato il via ai blocchi degli IP dei siti pirata in 30 minuti dal lancio della segnalazione da parte dei broadcaster. Questa prassi è già operativa sullo sport ma dev’essere ancora implementata definitivamente sugli altri tipi di contenuti.

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