Drastici tagli al personale per Microsoft, che secondo quanto riportato da fonti internazionali ha licenziato quasi 2mila dipendenti dal settore videogame. Il colosso della tecnologia, che ha strappato a Apple il titolo di azienda numero uno in borsa, ha da poco completato l’acquisizione di Activion Blizzard per 68.7 miliardi di dollari, dopo 20 mesi di problemi con le autorità di regolamentazione del Regno Unito e degli Stati Uniti. Ora è già tempo di tagli.
Viene riportato infatti che 1.900 dipendenti sono stati lasciati a casa, molti dei quali provenienti proprio da Activision Blizzard, azienda statunitense produttrice e distributrice di videogiochi come Crash Bandicoot e Call of Duty. Dopo il passaggio ufficiale, il CEO Bobby Kotick si è dimesso e Microsoft non ha però nominato un sostituto diretto.
I licenziamenti coinvolgono anche Bethesda e anche altri team interni a Microsoft, come Xbox e ZeniMax. In un colpo solo, l’azienda di Redmond ha così tagliato via l’8% della divisione complessiva di Microsoft Gaming, che conta in totale circa 22.000 dipendenti. La notizia è confermata da una nota interna ottenuta dal sito The Verge e firmata dal CEO Phil Spencer. Nella stessa, viene reso noto che “la leadership di Microsoft Gaming e Activision Blizzard si impegna ad allinearsi su una strategia e un piano di esecuzione con una struttura di costi sostenibile che supporterà l’intero nostro business in crescita».
La nota prosegue così: “Insieme, abbiamo stabilito le priorità, identificato le aree di sovrapposizione e assicurato di essere tutti allineati sulle migliori opportunità di crescita. Come parte di questo processo, abbiamo preso la dolorosa decisione di ridurre le dimensioni della nostra forza lavoro di gioco di circa 1.900 ruoli sulle 22.000 persone del nostro team”. I dipendenti vengono ringraziati per il loro lavoro, la creatività e la passione che hanno portato ai giochi della casa di produzione.
Microsoft, si apprende, ha intenzione di nominare un nuovo presidente di Blizzard la prossima settimana, dopo l’uscita di scena di Mike Ybarra e di Allen Adham, chief design officer. La mossa del colosso fondato da Bill Gates segue quelle analoghe fatte a inizio anno anche da Google e Amazon. Dietro ai tagli dei Big Tech, questo il sospetto, potrebbe esserci la decisione di destinare parte del lavoro alle nuove AI generative.
Fonte: The Verge
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