Cosa significa davvero trasformazione? Cosa significa mutare per adattarsi alle sfide che ogni giorno un’azienda deve affrontare? Per la Harvard Business School la società che può rispondere accuratamente a queste domande è Mundys, attiva nel settore delle infrastrutture autostradali, aeroportuali e dei servizi legati alla mobilità in 24 paesi. Una società italiana, guidata da Alessandro Benetton.
Sì, perché Mundys è recentemente diventata oggetto di un caso di studio da parte della prestigiosa scuola universitaria di economia. Ricercatori e docenti dell’Ateneo hanno più volte visitato l’azienda per condurre delle interviste finalizzate a tratteggiare il turnaround effettuato dalla famiglia Benetton, rilevandone tutti i punti di forza: un vero e proprio riconoscimento che premia l’intera strategia imprenditoriale adottata negli ultimi anni.
Il motivo per cui Harvard ha scelto di concentrarsi su questo turnaround è complesso e multilaterale. Negli ultimi anni, sotto la guida di Alessandro Benetton, la società ha intrapreso un percorso di cambiamento radicale che le ha permesso di essere resiliente nonostante il generale periodo di crisi.
Un percorso di cambiamento che è passato attraverso scelte non facili ma accuratamente ponderate, in primis l’uscita da attività storiche, come la gestione di Autostrade, e poi l’ingresso in settori innovativi come la mobilità sostenibile, attraverso acquisizioni strategiche di aziende come Abertis e Aeroporti di Roma.
Il caso studio analizza anche come la governance e l’approccio manageriale siano cambiati drasticamente, con una forte attenzione all’internazionalizzazione e alla parità di genere, visto che un terzo dei manager di Mundys è donna. Questo impegno non si ferma all’aspetto numerico, ma si riflette anche nelle politiche aziendali: come ha detto anche nel corso della sua visita ad Harvard, Benetton ha promosso una cultura aziendale dove il talento è il fattore chiave e le persone, non il genere, sono al centro delle decisioni strategiche.
«Come ho raccontato agli studenti, il cambiamento non è mai facile – spiega Benetton nel post pubblicato su LinkedIn dopo la visita – ma è proprio nei momenti di trasformazione che si definiscono i valori e la forza di un’organizzazione». E in effetti, Mundys non si è distinta non solo per il successo economico, ma anche per l’evoluzione profonda che ha investito i suoi valori, la sua visione e la sua cultura aziendale.
Come ha voluto precisare ancora Benetton, la parola chiave dell’intero turnaround è discontinuità. Per Benetton la discontinuità non è solo un cambiamento di business ma un cambiamento di mentalità. La sua visione va oltre i numeri e l’espansione geografica, perché si fonda sulla convinzione che innovazione e sostenibilità non debbano essere visti come costi o obblighi, ma come vere e proprie opportunità strategiche.
L’attenzione a questi aspetti, che hanno segnato il successo di Mundys, ha colpito i ricercatori di Harvard, che non solo hanno studiato da vicino come questi principi possano essere integrati in una strategia aziendale di lungo periodo ma hanno anche stabilito che la società italiana è davvero un esempio virtuoso, perché rappresenta un esempio di come sia non solo necessario ma anche premiante innovare e ridefinire i paradigmi tradizionali.
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