Un piano di ristrutturazione che prevede la chiusura di tutte e 21 le filiali presenti in Italia e un conseguente piano di uscita per i dipendenti. È quanto comunicato dai vertici del gruppo Santander Consumer Bank Italia alle organizzazioni sindacali Fabi e Fisac Cgil.
Il 12 settembre l’istituto spagnolo, una realtà internazionale specializzata nel credito al consumo, presente sul mercato europeo in 16 Paesi e con 778 dipendenti in Italia, ha inviato una lettera alle organizzazioni sindacali nella quale annuncia l’intenzione di procedere con il piano di trasformazione aziendale: il difficile contesto finanziario, gli aumenti dell’inflazione e lo sviluppo esponenziale degli ultimi anni dei canali digitali sono, secondo il sindacato Fabi, alcuni dei motivi per gli interventi di trasformazione aziendale voluti dalla banca.
“Siamo di fronte ancora una volta all’ennesimo fenomeno di ‘desertificazione bancaria’ che impatta sulla categoria”, ha spiegato il segretario coordinatore Fabi Torino, Paola Cogli Ciccarelli, che ha inoltre aggiunto come “il mercato finanziario degli ultimi tempi sta progredendo in maniera spedita verso una inarrestabile digitalizzazione dei servizi, con una conseguente difficoltà sulla tenuta occupazionale. La Fabi è impegnata al tavolo negoziale, la cui apertura è prevista il 14 settembre, per attivare tutti gli strumenti utili a ridurre l’impatto della riorganizzazione sul piano sociale”, ha concluso il coordinatore Cogli Ciccarelli.
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