Sicurezza online: Italia secondo Paese al mondo per dispositivi infetti

Il report di Norton sulle città che hanno involontariamente ospitato il maggior numero di bot o “macchine zombie”. Dal nostro Paese partono numerosi attacchi informatici, spam e frodi con destinazione Europa, Medio Oriente e Africa

L’Italia occupa la seconda posizione nella classifica delle nazioni con maggior numero di bot nella regione analizzata. È quanto emerge da un’indagine realizzata da Norton (gruppo Symantec) che ha preso in esame le città che lo scorso anno hanno involontariamente ospitato il maggior numero di sistemi infetti, denominati dagli esperti del settore “bot” oppure “macchine zombie”, in Europa, Medio Oriente e Africa. Controllati in remoto da criminali informatici, questi sistemi infetti vengono utilizzati per sferrare attacchi DDoS (denial-of-service, attacchi che mirano a rendere inutilizzabile un sito Web), inviare spam e commettere frodi o molti altri crimini informatici, spesso all’insaputa dei legittimi proprietari dei dispositivi. Disponibili “a noleggio” nel Dark Web, le più grandi reti di bot possono connettere milioni di device connessi a Internet e utilizzarli in attacchi coordinati.

LE CITTÀ ITALIANE. Secondo i dati raccolti da Norton, Roma è la terza classificata tra le città nell’area Emea, con una quota pari al 2,8% dei bot dell’area. Dopo la Capitale, altri capoluoghi di regione come Milano (seconda), Torino (settima) e Firenze (ottava), ma anche città quali Arezzo (terza) e Modena (decima), a testimonianza di come il fenomeno sia ormai trasversale e almeno in parte indipendente dalla collocazione geografica o dall’importanza politico-economica delle città prese di mira dai criminali. “Il Paese in cui si trova un bot non è indicativo della posizione in cui potrebbe trovarsi il criminale che lo controlla”, commenta Ida Setti, Territory Manager, Norton Business Unit, Sud Europa. “Le botnet sono globali per natura: un computer infetto in Yemen potrebbe contribuire a un attacco contro un server a Seoul, controllato da un criminale in Minnesota. I criminali informatici possono impadronirsi direttamente di una botnet oppure noleggiarne una, in base alle ore di utilizzo o al numero e alla potenza dei sistemi infetti”.

ALL’ESTERO. A livello Europeo, il paese che presenta il maggior numero di bot è la Turchia, interessata da numerosi attacchi di Anonymous basati su botnet nel 2015. Con più di 40 mila infezioni univoche, la Turchia ha fatto registrare un numero quasi doppio rispetto all’Italia. Al quarto posto nella classifica globale, la Turchia comprende il 18,5% della popolazione di bot nell’area Emea e il 4,5% a livello mondiale.

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