© ShutterstockUn nuovo attore entra sulla scena del Trans Adriatic Pipeline (Tap), gasdotto che parte dalla Grecia, attraversa l’Albania, il Mar Adriatico e termina in Puglia: si tratta della società statunitense di investimento private equity Apollo Global Management, che ha siglato un accordo con il colosso energetico Bp.
La firma dell’accordo implica il rilevamento della partecipazione in Bp Pipelines Limited, che da solo rappresenta il 20% del Tap. Una mossa strategica da parte di Apollo, dato che il Tap è l’ultima tappa degli oltre 880 chilometri del sistema di condotte Southern Gas Corridor, una rete di 3.500 chilometri che si estende dal Mar Caspio all’Europa e che trasporta gas naturale dal giacimento di gas Shah Deniz, gestito proprio da BP.
Tap si è inoltre ormai affermato come uno dei pilastri della sicurezza energetica in Europa e in Italia: da solo rappresenta la terza fonte di approvvigionamento dopo l’Algeria. L’operazione vale 1 miliardo di dollari e si concluderà nel quarto trimestre, con Bp che rimarrà comunque l’azionista di maggioranza della società.
Come riportato su Bloomberg e su Reuters, sia Apollo che Bp hanno intenzione di collaborare per cercare altre opportunità di investimento. Sarebbe già al vaglio una cooperazione in asset energetici a basse emissioni di carbonio e nel settore del gas, nonché in infrastrutture. L’accordo genererà capitale che Bp potrà riallocare ad altre iniziative che generano valore a breve termine.
È inoltre in linea con i piani di dell’azienda di raggiungere una stima di 2-3 miliardi di dollari in disinvestimenti e altri proventi quest’anno come parte del suo quadro finanziario. La notizia dell’accordo è positiva anche per gli altri azionisti (Socar, Snam, Fluxys ed Enagas, ognuno con il 20%) per via delle cifre significative impiegate da Apollo.
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