L’attuale tasso sui depositi al 4%, mantenuto “per un periodo di tempo sufficientemente lungo”, basterà per riportare l’inflazione verso l’obiettivo del 2% nel medio termine. Con questa motivazione, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) ha deciso – dopo dieci rialzi consecutivi – di lasciare invariati i tre tassi di riferimento, compreso quello che determina le condizioni di finanziamento per banche, imprese e famiglie dell’Unione europea.
“Stare fermi non significa che non innalzeremo mai più di nuovo i tassi”, ha voluto precisare in conferenza stampa la presidente della Bce, Christine Lagarde, aggiungendo però che valutare un rialzo degli attuali tassi di interesse è “totalmente, totalmente prematuro”. Sicuramente, le decisioni future della Bce influirà l’elevato clima di incertezza a livello geopolitico, con una “guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina e il tragico conflitto causato dagli attacchi terroristici in Israele sono le principali fonti di rischio geopolitico”.
Nel corso della conferenza stampa, la presidente della Bce ha parlato anche dell’economia nell’area dell’euro: è e resterà debole nella parte restante dell’anno, per poi “rafforzarsi nei prossimi anni”.
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