L’orizzonte presente e futuro di Tim ha differenti sfaccettature. Il 2023 di Telecom Italia si è concluso, infatti, con risultati in rosso per 1,4 miliardi di euro ma la prospettiva è quella di un incremento dei ricavi a un tasso medio del 3%.
Nella serata di mercoledì 6 marzo il Consiglio di amministrazione del gruppo guidato da Pietro Labriola, ha dato il via libera al nuovo piano fino al 2026, intitolato Free to run (liberi di correre, ndr), che sarà caratterizzato dall’assenza del business Rete.
La strategia triennale tiene in considerazione il negoziato in atto per la vendita di una quota di maggioranza di Sparkle al Mef ma non il possibile ritorno del pagamento del dividendo, assente dal 2021: sarà il prossimo consiglio eletto, forse ridotto da 15 a 9 membri, a decidere a riguardo.
In vista dell’assemblea del 23 aprile, il Consiglio di amministrazione ha anche lavorato alla lista dei manager per il rinnovo del board, indicando Alberta Figari come presidente in sostituzione di Salvatore Rossi. Laureata in Giurisprudenza, Figari è partner dello studio legale Legance ed è esperta di operazioni di M&A e Corporate Finance.
In base al piano presentato, tra il 2024 e il 2026 Tim punta ad aumentare i ricavi a un tasso medio del 3%. La redditività del triennio crescerà in maniera proporzionata, con un margine operativo lordo stimato in aumento dell’8% l’anno. Il segmento delle attività domestiche, liberato dagli investimenti per rinnovare la Rete, dovrebbe tornare a generare cassa.
Stando ai calcoli il rapporto tra debiti e margine lordo calerà dalle 3,8 volte di fine 2023 a quota 1,6-1,8 volte.
© Riproduzione riservata