Troppe tensioni geopolitiche: addio filiere lunghe?

Troppe tensioni geopolitiche: addio filiere lunghe?© Shutterstock

Se negli ultimi anni il mercato aveva spesso portato le aziende a delocalizzare produzioni e forniture energetiche, ora le tensioni geopolitiche mondiali stanno capovolgendo lo scenario. I conflitti internazionali, le difficoltà diplomatiche e le relative criticità commerciali stanno infatti evidenziando i pericoli che si corrono con le cosiddette “filiere lunghe”, di frequente subordinate a gruppi industriali molto lontani dal proprio quartier generale.

I primi problemi sono emersi in maniera evidente durante la pandemia di Covid, quando imprese del Vecchio Continente si sono ritrovate con fornitori asiatici o cinesi alle prese con lockdown e quarantene, che impedivano il soddisfacimento delle consegne..

In quei casi le aziende hanno dovuto pensare ad alternative rapide ed efficaci: talvolta, come racconta anche Affari & Finanza, hanno trovato soluzioni comode, vicino casa. Gli analisti hanno definito questa tendenza “reshoring”, rilocalizzazione.

Imprese italiane: bye bye estero. I grandi marchi (e non solo) rimpatriano

Questa dinamica non è facilmente realizzabile sotto tutti i punti di vista, ad esempio perché Pechino domina alcuni segmenti come quelli delle batterie elettriche, che oggi sono sempre più fondamentali, riuscendo a offrire prezzi bassi e volumi produttivi elevatissimi. Se da un lato quindi l’Europa e anche gli Stati Uniti idealmente vorrebbero ridurre la cosiddetta dipendenza dall’Oriente, procedendo a una sostituzione ritmata delle importazioni con produzioni locali, dall’altra agli occhi degli imprenditori che operano sul campo questa operazione sembra inevitabilmente più graduale.

Resta sempre aggiornato con il nuovo canale Whatsapp di Business People
© Riproduzione riservata