Nei prossimi due anni il mercato televisivo crescerà a un tasso medio annuo del 3,4%, raggiungendo nel 2020 quota 8,8 miliardi di euro, con un vero scatto proprio nel 2020: è la previsione dell’ultimo rapporto ITMedia Consulting “Il mercato Televisivo in Italia: 2018-2020 – L’effetto Netflix”.
Le innovazioni tecnologiche e la crescente diffusione della banda larga e ultra larga e dei nuovi pattern di consumo collegati ai servizi vod stanno diventando, spiega il rapporto, una componente sempre più significativa della dieta televisiva anche in Italia. Il free to air è destinato a perdere il primato di prima modalità di accesso ai contenuti televisivi, con la pay tv che passerà dall’attuale 42% a fine 2018 al 55% del totale famiglie italiane. In particolare, entro la fine del 2020 l’offerta in broadband passerà dalle 3,8 milioni di abitazioni del 2018 a quota 8,5 milioni.
In leggera flessione il satellite, a causa del costante incremento (seppur limitato) del free to air (grazie a Tivùsat) e alla diminuzione degli abbonati satellitari a Sky a favore della nuova strategia multi-piattaforma «e dell’ingresso sempre più deciso nel broadband nei prossimi anni». All’interno della pay tv, infatti, ITMedia Consulting prevede un incremento della quota broadband fino al 61%: nel 2017 il broadband era invece solo la terza piattaforma. Grazie alle nuove offerte e ai nuovi modelli di business (vod) il broadband crescerà infatti dal 9% al 27%, con il vod destinato a rappresentare alla fine del 2020 quasi il 20% del totale (nelle due forme svod e tvod).
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