Videogiochi, un settore in costante crescita: supera streaming e botteghino

Il mercato globale dei videogiochi potrebbe crescere di circa il 6% annuo, raggiungendo il valore di 257 miliardi di dollari nel 2028

Industria dei videogame, crescita esponenziale© Shutterstock

Il futuro è (anche) nei videogiochi. Il settore continua a essere in crescita anche se stanno cambiando le modalità di fruizione, con un netto aumento della domanda di esperienze di gioco immersive. Resta ben solido il target: sono i giovani a portare avanti l’industria, addentrandosi in modo sempre più profondo e impattante nel gaming.

A restituire una panoramica chiara è la nuova ricerca di Bain & Company, azienda leader di consulenza a livello mondiale, che ha condotto un sondaggio su oltre 5.000 consumatori in sei Paesi, tra cui Brasile, Indonesia, Giappone, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Stati Uniti. La ricerca mirava a esplorare le abitudini e le aspettative dei giocatori a livello globale, ma i dati ottenuti sono andati ben oltre le aspettative.

Innanzitutto, secondo il Gaming Report, quella che sembrava essere una temporanea popolarità legata alla pandemia è stata più verosimilmente un trampolino di lancio: dal 2020 a oggi il mercato globale dei ricavi dei videogiochi ha raggiunto i 196 miliardi di dollari, una cifra più che interessante se si considera che è ben più della somma dei ricavi dello streaming video (114 miliardi di dollari), dello streaming musicale (38 miliardi di dollari) e degli incassi al botteghino globali (34 miliardi di dollari).

Ma non è tutto qui: Bain, infatti, stima che il mercato globale dei videogiochi potrebbe crescere di circa il 6% annuo fino al 2028, raggiungendo il valore di 257 miliardi di dollari sostenuto dai venti favorevoli del mobile e rubando spazio ad altri tipi di intrattenimento.

D’altra parte, il gaming ha un ampio appeal: il 52% delle persone che hanno partecipato al sondaggio gioca regolarmente ai videogiochi anche se, come dicevamo all’inizio, la maggior parte della crescita futura proviene dai giocatori più giovani (dai 2 ai 18 anni), che trascorrono quasi il 30% del loro tempo libero negli spazi di gioco.

I giocatori più anziani (45 e oltre) sono una nicchia più ristretta, con solo il 31% di loro che si identifica come giocatore, e tendono a giocare meno frequentemente e principalmente su mobile. Riguardo agli strumenti utilizzati, circa il 70% dei giocatori utilizza almeno due dispositivi per giocare, e metà degli intervistati desidera una maggiore accessibilità tra dispositivi nei giochi futuri. Le soluzioni multipiattaforma stanno guadagnando terreno: il 95% degli studi di sviluppo di giochi con più di 50 persone sta lavorando a giochi pensati in questo modo.

Tutti questi risultati sono importanti anche e soprattutto per le aziende produttrici di videogiochi, che, secondo Bain, devono muoversi seguendo quattro strade principali: comprendere il cliente, espandere il mondo di gioco, includendo il mondo reale, venire incontro ai giocatori e creare nuove esperienze per coinvolgerli sempre di più.

Il mercato è cresciuto rapidamente, più velocemente di quanto la maggior parte delle aziende sia stata in grado di prevedere: occorre ripensare i modelli operativi per diventare più efficienti e sfruttare al meglio la loro proprietà intellettuale.

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