Volkswagen Group ha appena annunciato che nel primo semestre del 2024 le consegne hanno mantenuto i livelli dello stesso periodo dell’anno precedente (4,35 milioni, -0,6%) ma, parallelamente, si fanno più insistenti le voci di possibili tagli e previsioni al ribasso, mentre il settore dell’automotive e dell’elettrico in particolare sembrano fare molta fatica.
Le vendite di veicoli completamente elettrici in Europa e negli Stati Uniti, infatti, sono calate del 15% nella prima metà di quest’anno. “Nella prima metà del 2024 il Gruppo Volkswagen è stato in grado di eguagliare il livello di consegne dell’anno precedente in uno scenario di mercato sfidante. Alla base di questo risultato c’è la nostra costante posizione forte in Europa occidentale”, ha sottolineato Hildegard Wortmann, membro dell’Extended Executive Committee per le vendite del Gruppo Volkswagen aggiungendo che nelle Americhe il Gruppo è cresciuto significativamente, aumentando la sua quota i mercato.
“Come annunciato, nel contesto altamente competitivo della Cina abbiamo deliberatamente dato priorità alla creazione di valore sostenibile piuttosto che a volumi più elevati, al fine di raggiungere i nostri obiettivi strategici nel lungo termine”, ha aggiunto Wortmann. “Per l’intero 2024 continuiamo ad attenderci un leggero aumento delle consegne globali rispetto al 2023 grazie al lancio di numerosi modelli importanti nella seconda metà dell’anno”.
Il colosso tedesco, tuttavia, avrebbe rivisto le previsioni del margine operativo. In articolo del Sole 24 Ore si parla di un calo al 6,5-7% dal 7-7,5%, e prenderebbe contemporaneamente sempre più corpo la possibilità che entro il 2025 vengano licenziati 2.600 lavoratori.
Per Volkswagen sarebbe una prima volta. Il Gruppo non ha mai chiuso un sito nel Vecchio Continente ma deve fare i conti con il nodo dell’impianto di Bruxelles, dove la domanda di Suv elettrici è bassa. Si calcola che le spese legate allo stop allo stabilimento in Belgio, unite ad altre spese impreviste nel secondo trimestre, potranno avere un impatto fino a 2,6 miliardi di euro sull’utile operativo nel 2024.
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