Meta AI sbarca in Europa: da quando e come funziona

Meta AI, la piattaforma di intelligenza artificiale di Mark Zuckerberg, l’ideatore di Facebook, è pronta per l’Europa. Con circa 700 milioni di utenti in tutto il mondo, non era ancora disponibile per l’Ue a causa di normative comunitarie restrittive. Questo scoglio è stato superato e, dal 30 marzo 2025, anche gli utenti del Vecchio Continente potranno usufruirne.

In un primo momento, si potrà utilizzare una chat gratuita in sei lingue. “Per trovarla sarà sufficiente cercare una nuova icona con un cerchio blu e cliccarci – ha spiegato la società attraverso una nota – Basta digitare @MetaAI seguito da un prompt o da una domanda nella chat di gruppo scelta e attendere la risposta”. Si tratta di un assistente on demand, che aiuta a risolvere qualsiasi problema.

Come funziona Meta AI

La forza di Meta AI sta nel fatto che possa dialogare con le altre piattaforme di proprietà dell’azienda di Mark Zuckerberg: Facebook, Instagram e WhatsApp. E si potranno generare una serie di contenuti. 

Ci sarà anche una funzione per trovare contenuti rilevanti nei feed social, dando la possibilità agli utenti di trovare post e reel basati sui propri interessi. Ad esempio, sarà possibile digitare un comando come “Mostrami contenuti su Parigi” per vedere media relativi alla capitale francese. la piattaforma permetterà di individuare informazioni online evitando di utilizzare altre app.

Arriva con un ritardo di due anni, rispetto agli Stati Uniti, come i Ray-Ban intelligenti di EssilorLuxottica. “Ci è voluto più tempo di quanto avremmo desiderato per portare la nostra tecnologia AI nelle mani delle persone in Europa, dato che continuiamo a navigare nel suo complesso sistema normativo”, ha specificato la società. Il riferimento è alle normative sulla privacy che vigono all’interno dell’Unione europea e che regolano le attività digitali. Fra queste ci sono Gdpr, Digital Services Act, Digital Markets Act, AI Act. Leggi che presentano dei paletti molto complessi da gestire agli occhi delle  big tech. Le aziende leader nel settore considerano determinati limiti un freno per il progresso.