Neoassunti: con un mentore l’inserimento in azienda è più semplice

Grazie all’affiancamento di un collega in fase di onboarding crescono produttività, soddisfazione e conoscenza del contesto

I neoassunti seguiti da un mentore nella prima settimana di lavoro sono più soddisfatti del loro inserimento in azienda rispetto a quelli che non hanno un collega a disposizione. Un trend destinato a crescere con il tempo, visto che a 90 giorni dall’assunzione, il grado di soddisfazione per le proprie attività cresce del 36% per i dipendenti con questo tipo di affiancamento.

Sono i dati di una ricerca condotta di recente dal team di Microsoft su 600 dipendenti e pubblicata sulle pagine dell’Harvard Business Review, che ha analizzato gli effetti benefici di un “onboarding buddy” nelle prime fasi di inserimento aziendale.

Più consapevolezza, produttività e soddisfazione

Avere un collega che lo accompagna nelle prime settimane di lavoro permette al neoassunto di farsi più velocemente un’idea del contesto in cui si trova a operare, imparando a conoscere sia le procedure tecniche che le norme non scritte che compongono la cultura aziendale.

Ma a crescere più in fretta sarebbe anche la produttività: nell’analisi condotta da Microsoft, il 56% dei neoassunti che hanno incontrato il proprio mentore almeno una volta nei primi 90 giorni di lavoro ha dichiarato di aver visto crescere più rapidamente la propria produttività. Percentuale che cresce al 73% tra coloro che hanno incontrato il collega due o tre volte e addirittura al 97% tra i dipendenti che lo hanno visto più di otto volte nello stesso periodo di 90 giorni.

Analogo discorso per la soddisfazione rilevata nei neoassunti, che aumenta al crescere degli appuntamenti con il mentore: gli impiegati coinvolti nello studio hanno percepito in generale come più accogliente l’ambiente lavorativo, tanto da riferire di aver ricevuto un supporto più attivo anche da parte del manager e del team.

Le regole per un affiancamento corretto

Stabilire che l’affiancamento sia un valido strumento a sostegno dell’onboarding è però solo il primo passo: per ottenere il massimo dalla presenza di un mentore è importante seguire delle buone prassi, riassunte da Microsoft in 4 punti.

  • Riorganizza il carico di lavoro: affinché il mentore possa svolgere al meglio la propria attività di affiancamento è importante che il suo carico di lavoro sia ridimensionato e che alcune delle sue mansioni siano distribuite tra i colleghi dello stesso team.

  • Stabilisci dei tempi: sia per il neoassunto che per il collega è importante sapere che l’affiancamento avrà un termine, perché li aiuterà a dare il massimo in questo periodo.

  • Scegli un mentore dello stesso team: condividere il manager e il gruppo di lavoro rende più comprensibili i flussi e le criticità legate a uno specifico settore.

  • Fa’ capire al mentore che l’affiancamento è un’opportunità di crescita: sostenere un giovane collega può accrescere competenze come la comunicazione e la capacità di dare supporto, necessarie per diventare delle valide figure manageriali.

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