È stata appena pubblicata la classifica 2025 dei Best Workplaces in Italia, incentrata sulle migliori aziende italiane in cui lavorare secondo l’indagine condotta da Great Place to Work. Come ogni anno, la classifica è stata redatta sulla base delle opinioni espresse da oltre 203 mila collaboratori appartenenti a 404 organizzazioni.
Best Workplaces: le 75 imprese premiate in Italia
Il risultato è un ranking di 75 imprese capaci di coniugare benessere, fiducia e crescita economica. A dominare la categoria delle organizzazioni con oltre 1.000 collaboratori è TP, attiva nel settore delle telecomunicazioni. Completano il podio AbbVie, specializzata in biotecnologie e farmaceutica, e Johnson & Johnson, icona globale dell’healthcare.
Tra le aziende con 500-999 dipendenti, il primo posto va a Hilton (ospitalità), seguita da Cisco Systems (IT) e ConTe.it (assicurazioni).
Bending Spoons, software house milanese nota per le sue app di successo, si piazza al vertice tra le aziende con 150-499 collaboratori, davanti a MetLife e Vianova. Biogen guida la classifica nella categoria 50-149 collaboratori, seguita da Skylabs (consulenza digitale) e Galileo Life (sanità). Infine, tra le “piccole” con 10-49 dipendenti trionfa Auditel (media), davanti a Mindset ed Eoliann, entrambe nel campo della tecnologia.
Al di là delle classifiche, è interessante osservare cosa rende queste imprese così speciali. Il Trust Index, indicatore del clima di fiducia interno, si attesta all’84%, ben al di sopra della media italiana del 44%. L’Overall Satisfaction raggiunge invece l’87%. Numeri che si riflettono anche sul fronte economico: queste aziende hanno registrato un aumento medio del fatturato del 19,5%, mentre l’indice Istat segnala un calo dello 0,92% per le aziende italiane dei settori industria e servizi.
La correlazione è chiara: dove i collaboratori si sentono valorizzati, le performance crescono. E sebbene alcuni indicatori – come coinvolgimento nelle decisioni e capacità di adattamento – risultino in lieve calo, l’orgoglio per il proprio lavoro, il senso di appartenenza e la percezione di esclusività dell’impiego restano punti di forza che fanno la differenza. In un’Italia dove la pmi è spesso sinonimo di eccellenza, colpisce notare che metà delle aziende in classifica sono italiane. E, tra le 15 “super large” (oltre 1.000 collaboratori), ben otto sono tricolori. Una conferma che ascoltare i propri dipendenti non è solo buona etica, ma anche buona impresa.
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