È l’effetto della recessione: le spese si moltiplicano, le entrate calano e, così, a rimetterci sono i lavoratori domestici. Stando infatti ai dati Inps, nel 2014 si conferma il trend negativo già registrato nel 2013 (-5,1%): la richiesta di colf e badanti cala del -5,8%. Tradotto in numeri: 54.940 lavoratori si sono ritrovati a casa nel giro di un anno.
La recessione ha però portato, nel settore, anche un altro radicale cambiamento: non potendo esercitare il lavoro dei propri sogni, sempre più italiani si improvvisano domestici o badanti. Stando infatti ai dati Inps, nel 2014 i lavoratori domestici di nazionalità italiana sono aumentati del +4,3%rispetto al 2013, e del +9,5% rispetto al 2012.
A livello regionale, il picco più alto si è registrato in Calabria, con il +15,5% di colf e badanti italiani. Contestualmente, calano i lavoratori stranieri: nel giro di due anni, la loro quota è crollata del -15%. Resta invece confermata la preponderanza di lavoratrici donne, che arrivano a coprire l’87% del totale di colf e badanti.
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