Il Governo ha approvato il disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto Pa: il primo ok è della Camera dei deputati. Nonostante abbia tanti passaggi tecnici, il testo può cambiare notevolmente l’assetto del settore. Dal reclutamento alle graduatorie, dalla mobilità alle stabilizzazioni. Si tratta di un provvedimento necessario per via delle riforme strutturali richieste dal Pnrr.
Fra le novità maggiori c’è l’istituzione del social media e digital manager nelle pubbliche amministrazioni, nuove assunzioni all’Agenzia per la cybersecurity, due mesi di tempo in più ai Comuni, fino al 30 giugno 2025, per le delibere sulle tariffe della Tari.
Cosa prevede il decreto Pa approvato dalla Camera
Il decreto Pa prevede anche che si superi la disparità retributiva fra gli Enti locali e le amministrazioni centrali, grazie all’aumento del salario accessorio. Inoltre è previsto che Regioni, Province, Città Metropolitane ed Enti locali possano assumere a tempo determinato diplomati degli ITS, Istituti Tecnici Superiori. Il fine è attirare le nuove generazioni e avere competenze tecniche qualificate.
Si vuole contrastare il precariato. Il portale Inpa diventa il passaggio obbligato per tutti i concorsi pubblici. Le pubbliche amministrazioni devono assorbire almeno il 15% del personale in comando da oltre un anno. Dal 31 dicembre 2025, i contratti per personale in comando non trasformati in assunzione cessano automaticamente, senza proroghe, e non potranno essere riattivati per almeno 18 mesi.
Per l’anno in corso viene istituito un Fondo per le tossicodipendenze e le altre dipendenze patologiche. Si tratta di oltre 23 milioni di euro. Ai relativi oneri si provvede attraverso la riassegnazione delle risorse residue della quota dell’8 per mille dell’Irpef a diretta gestione statale.
Verrà assunto nuovo personale all’Agenzia per la cybersecurity, vista l’evoluzione del quadro regolatorio e delle nuove esigenze. Sono previste risorse pari a un milione di euro per il 2025, che salgono a 4 milioni nel 2026 e a 5 milioni dal 2027.
È prevista la riassegnazione delle risorse già stanziate e non utilizzate da parte dei Comuni che hanno fatto richiesta di contributi per le spese relative ai Segretari comunali. Infine, verrà rafforzato il personale nei territori colpiti dal sisma del 2009 e del 2016 dalle alluvioni del 2023.
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