Gen Z, i 20 Best Workplaces in Italia secondo i più giovani

Secondo un nuovo studio, il 91% dei nati tra il 1998 e il 2012 ha fiducia nell'azienda in cui lavora

gen z

Great Place to Work Italia ha stilato per la prima volta il ranking Best Workplaces for Gen Z, una classifica dei migliori luoghi di lavoro secondo i giovani lavoratori. Per realizzarla, sono stati ascoltati 3.407 collaboratori “zoomer” attivi in 99 aziende con un questionario di 60 domande.

Dalla ricerca sono emersi diversi dati significativi, tra tutti l’alto livello di fiducia aziendale dei collaboratori (91%). La Gen Z, che secondo un altro studio si sente però molto giudicata dai colleghi senior, cerca soprattutto i un sano equilibrio tra lavoro e vita privata, sicurezza psicologica e possibilità di gestire con flessibilità le necessità personali e a quanto pare ci sono 20 realtà virtuose che garantiscono ai lavoratori nati tra il 1998 e il 2012 questi alti standard di fiducia e soddisfazione.

Il 40% delle aziende interpellate appartiene al settore IT, mentre una su 4 è attiva nel settore dei servizi professionali. Il 65% ha sede in Italia e il 60% in Lombardia, seguono poi Puglia, Veneto e Lazio, mentre chiudono la classifica Piemonte e Romagna. La Generazione Z nelle aziende “Best” apprezza particolarmente gli aspetti di socialità sul luogo di lavoro, valutando positivamente il rapporto con i colleghi, il team e l’accoglienza ricevuta. Tanto da raccomandare nel 93% dei casi l’organizzazione per cui lavorano come eccellente ambiente di lavoro ad amici e conoscenti.

Ma quali sono i 20 Best Workplaces in Italia secondo la Gen Z? Al primo posto la pugliese Apuliasoft, realtà con sede a Bari attiva nello sviluppo software. Completano il podio Quantyca, impresa brianzola con sede a Monza che si occupa di consulenza IT e la milanese Accuracy, attiva nel settore della consulenza gestionale al management aziendale. Nel grafico di seguito potete visionare il resto della Top 20.

«Siamo molto orgogliosi di aver dato voce, con questa prima edizione del ranking, alla generazione più giovane attiva all’interno degli ambienti di lavoro – ha dichiarato Beniamino Bedusa, Presidente di Great Place to Work Italia – La Generazione Z si dimostra più entusiasta circa gli aspetti legati al management con una visione positiva sul passaggio d’informazioni e aspettative, sintomo della percezione di un’ottima comunicazione, che passa sia dai responsabili sia dalla direzione aziendale. Tuttavia, ci sono alcuni aspetti quali licenziamenti e retribuzione su cui risultano più insoddisfatti, soprattutto rispetto alle generazioni più mature (Baby Boomer, Gen X e Millennial). È interessante notare, invece, come per le organizzazioni sia più difficile agganciare la Generazione Z sul “purpose”, il versante più emotivo che determina la motivazione personale e l’orgoglio per il lavoro. Se per le generazioni precedenti l’origine nella scelta di un nuovo impiego era principalmente determinata dall’immagine del brand e dalla sua potenza a livello commerciale, per i giovani non basta: responsabilità sociale, ESG, parità di trattamento e immedesimazione nei valori aziendali sono i nuovi fattori chiave. Spetta ora alle aziende – conclude Bedusa – riadattarsi nella direzione di un mercato in cui appaiono coloro che per la prima volta si mostrano più sensibili agli aspetti valoriali ed emotivi».

© Riproduzione riservata