Il mercato del lavoro italiano si appresta ad affrontare un 2025 caratterizzato da una forte dinamicità e da un’elevata propensione all’assunzione da parte delle imprese. Secondo il report Hays Salary Guide 2025, l’81% delle aziende prevede di ampliare il proprio organico, con una netta preferenza per contratti a tempo indeterminato (68%).
Assunzioni in aumento, ma difficoltà nel trattenere i talenti
Tuttavia, se da un lato le aziende manifestano un forte desiderio di rafforzare le proprie risorse umane, dall’altro devono confrontarsi con problematiche strutturali. Il 19% delle imprese lamenta la difficoltà a trattenere i lavoratori e il 15% indica la carenza di competenze come un ostacolo allo sviluppo. Le posizioni più complesse da coprire riguardano i livelli intermedi (57%), a causa di una formazione insufficiente (39%), della riduzione di nuovi ingressi nel settore (36%) e delle retribuzioni poco competitive (34%).
Per rispondere a queste criticità, l’85% delle aziende ha in programma investimenti in ambito Hr, con un focus su programmi di formazione (41%), strategie per la retention dei talenti (40%) e riorganizzazione interna (31%).
Sei lavoratori su dieci si dichiarano soddisfatti del proprio impiego, ma solo l’8% si definisce pienamente felice. Il 40% manifesta invece insoddisfazione per la mancanza di opportunità di crescita (44%), per lo stipendio basso (43%) e per un ruolo poco stimolante (32%).
Le categorie più colpite sono le donne e gli over 50, che vedono il cambio di lavoro come unica soluzione per migliorare la propria posizione. Nel 2025, il 51% dei professionisti prevede di cambiare azienda o di avviare un’attività autonoma.
Retribuzioni in crescita, ma non abbastanza
Nel 2024, la retribuzione media annua lorda dei colletti bianchi ha registrato un aumento del 3,7%, attestandosi sui 56 mila euro. Tuttavia, il 57% dei lavoratori ritiene che il proprio stipendio non sia adeguato alle responsabilità ricoperte e il 63% non si aspetta aumenti nel 2025.
Il cambiamento di azienda si conferma la strategia più efficace per migliorare la retribuzione, come dimostra il fatto che il 32% degli aumenti salariali è legato a nuove assunzioni, contro il 21% dovuto a performance individuali e il 20% a promozioni interne.
Nel processo di scelta di un nuovo lavoro, i benefit assumono un peso sempre maggiore. Il 49% dei lavoratori considera il pacchetto di agevolazioni come il fattore più rilevante, seguito da ruoli stimolanti (43%), ambiente di lavoro adeguato (43%) e smart working (42%). Le aziende stanno rispondendo a questa esigenza, con il 61% che punta sui benefit per attrarre e trattenere il personale.
Tra i più apprezzati figurano il lavoro agile (53%), l’auto aziendale (46%) e l’assicurazione sanitaria (35%).
L’AI entra nel mondo del lavoro
L’uso dell’intelligenza artificiale generativa (GenAI) nelle aziende è in forte crescita: il 43% dei professionisti ne fa già uso, con picchi del 58% tra i giovani. Tra i principali vantaggi emergono l’aumento della produttività, il supporto nell’analisi dei dati e la riduzione degli errori umani. Tuttavia, il 88% dei lavoratori segnala una carenza di formazione sull’AI, evidenziando la necessità di programmi di aggiornamento per restare competitivi.
L’importanza della diversità generazionale
Nella Hays Salary Guide 2025 si evidenzia, infine, come il concetto di team multigenerazionali si sta affermando come un valore aggiunto: il 74% degli intervistati ritiene che la coesistenza di diverse età migliori le performance aziendali. Gli over 65 apprezzano la freschezza e la creatività della Gen Z, mentre i più giovani riconoscono nei colleghi senior un’importante fonte di esperienza. Per le aziende, gestire questa diversità in modo efficace rappresenta un’opportunità per potenziare la propria competitività sul mercato.
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