Fanno una media di 4,9 trasferte all’anno e hanno decisamente svecchiato lo stereotipo dei viaggiatori d’affari. I giovani di oggi hanno un modo completamente nuovo di concepire le trasferte di lavoro, influenzato dall’indole social di chi ha tra i 20 e i 30 anni. Indagando le loro esigenze, l’Osservatorio sul Business Travel di Hrs ha così tracciato l’identikit dei giovani costretti a viaggiare per lavoro e cercato di capire come gli hotel si devono strutturare per accogliere le loro esigenze.Una rivoluzione che parte innanzitutto dalla possibilità di effettuare prenotazioni online e di modificare i propri piani di viaggio in tempo reale, mentre continuano ad aumentare le prenotazioni da mobile. Per la scelta degli hotel ci si affida ora a siti considerati autorevoli e contenenti recensioni, dove poter monitorare soprattutto i commenti relativi all’attenzione al cliente e ai servizi offerti. La connessione Wi Fi gratuita è, per esempio, un elemento indispensabile quindi discriminante nella selezione dell’albergo per l’85% degli intervistati da Hrs, mentre il bar dell’hotel – meglio se aperto 24 ore – deve evolversi e diventare una zona hi tech dove programmare il resto della giornata post-work. Diverse anche le modalità di spesa presso gli hotel dei viaggiatori under 30 anni, i quali spendono mediamente il 42% della loro diaria in cibo (gli ospiti business di età compresa tra i 30 e i 65 anni arrivano al 26%) e il 37% di loro richiede il servizio in camera (21% per il campione 30-65 anni).Ma è il Bleisure (termine anglofono che nasce dalla contrazione delle parole business e leisure) quello che fa davvero la differenza, ovvero l’usanza dei giovani ad allungare una trasferta d’affari trasformandola in una vacanza: lo fa o è disponibile a farlo il 65% dei giovani tra i 18 e i 30 anni, il 49% dei lavoratori della fascia 31-45 anni e il 35% di quelli tra i 45 e i 65 anni. Il lavoro “fuori sede” diventa così un’occasione per rilassarsi e rigenerarsi, impensabile solo fino a qualche anno fa.
© Riproduzione riservataI nativi digitali rivoluzionano i viaggi di lavoro
Gli under 30 cambiano abitudini e aspettative delle trasferte: prenotano da mobile, chiedono connessione Wi Fi gratuita, spendono di più per cibo e servizio in camera, trasformano il viaggio in una vacanza. E gli hotel devono strutturarsi di conseguenza