Il futuro del lavoro secondo Reid Hoffman, fondatore di LinkedIn

L'AI può trasformarci in superuomini, l'identità digitale individuale diventerà sempre più importante e il lavoro del futuro sarà flessibile e fluido

Il futuro del lavoro secondo Reid Hoffman, fondatore di LinkedInPhoto by Drew Angerer/Getty Images

Reid Hoffman, il fondatore di LinkedIn, è un punto di riferimento dell’era digitale: aveva previsto l’ascesa dei social media nel 1997, l’avvento della sharing economy oltre a immaginare gli effetti dell’Intelligenza Artificiale molto prima che fossero realtà. Ecco perché vale la pena prendere in esame la sue visioni sul futuro del lavoro. A raccogliere l’imprenditore statunitense  Neal Taparia sul suo profilo X.

Innanzitutto, Reid Hoffman ha confermato una tendenza già in atto: l’identità digitale individuale diventerà il “bene più prezioso”, al punto che il proprio portfolio online sarà il nuovo curriculum vitae. Sarà sempre più importante sviluppare un brand e una reputazione online tali da potersi distinguere nell’oceano virtuale.

Riguardo all’Intelligenza Artificiale, secondo Hoffman, non bisogna tanto preoccuparsi dei lavori che potrebbero risentire del suo avvento, quanto considerare i benefici che porterà. Se ben utilizzata, potrà migliorare l’efficienza di alcune professioni e farà nascere anche nuove figure come gli “Etici dell’AI”, che dovranno guidare le scelte delle nuove tecnologie.

“Non si tratta di competere con l’intelligenza artificiale, ma di diventare un superuomo potenziato dall’AI nel proprio campo” è il consiglio del fondatore di LinkedIn, che prevede una crescita notevole dei freelance, dei lavoratori autonomi e dei liberi professionisti rispetto ai tradizionali dipendenti fissi, anche se nei prossimi anni il mercato delle risorse umane sarà probabilmente molto dinamico, quasi liquido.

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