Intesa Sanpaolo accelera sul ricambio generazionale

Il gruppo trova l'accordo con i sindacati per 9 mila uscite “senza impatti sociali” entro il 2027 e l'ingresso di 3.500 giovani, da assumere entro giugno 2028

Intesa Sanpaolo accelera sul ricambio generazionale

Intesa Sanpaolo ha annunciato un piano di 9 mila uscite “senza impatti sociali” entro il 2027, di cui 7 mila in Italia e 2 mila nelle sue controllate internazionali. Contemporaneamente, la banca ha garantito l’ingresso di 3.500 giovani, che saranno assunti entro giugno 2028.

A regime  il Gruppo stima risparmi nelle spese del personale attorno ai 500 milioni di euro annui e oneri da contabilizzare nel quarto trimestre 2024 nell’ordine, al netto delle imposte, di 350 milioni di euro. La prospettiva di utile netto del Gruppo per il 2024 resta oltre gli 8,5 miliardi di euro, come già reso noto al mercato.

Con questo progetto Intesa Sanpaolo punta ad accelerare il ricambio generazionale con un modello di business che tiene conto di uno “scenario di trasformazione tecnologica in rapida evoluzione”. La diffusione dell’Intelligenza Artificiale e la digitalizzazione, infatti, stanno cambiando le carte in tavola. In questo contesto, inoltre, il Gruppo sente l’esigenza di un ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati.

La riorganizzazione interna

L’intesa raggiunta dall’istituto di credito con i sindacati identifica le modalità e i criteri per il raggiungimento dell’obiettivo di 4 mila uscite volontarie entro il 2027, con l’accesso al pensionamento o al Fondo di Solidarietà da parte delle persone del Gruppo. Entro giugno 2028 dunque, per sostenere la crescita e le nuove attività, ci saranno 3.500 assunzioni a tempo indeterminato di giovani, di cui 1.500 come Global Advisor per le attività commerciali della rete per assicurare maggiore vicinanza alla clientela in particolare nel Wealth Management & Protection. I nuovi ingressi di personale si aggiungono a quanto già previsto nel Piano di Impresa 2022-2025: 4.600 assunzioni entro dicembre 2025 a fronte delle 9.200 uscite che si concluderanno entro il primo trimestre 2025.

Non solo riduzione del personale e nuove assunzioni. Nelle intenzioni del management di Intesa Sanpaolo c’è poi la volontà di “liberare tempo da dedicare ad attività di sviluppo professionale, attraverso un importante piano di formazione per upskilling/reskilling, per affrontare al meglio le necessità di nuove skill digitali diffuse e di nuovi mestieri”. Il patto prevede innanzitutto che l’offerta riguardante le uscite volontarie venga rivolta a tutte le persone delle società italiane del Gruppo Intesa Sanpaolo, dirigenti inclusi, e che possa aderire chi abbia maturato i requisiti di pensionamento entro il 31 dicembre 2030, comprese le regole di calcolo cosiddette “Quota 100”, “Quota 102”, “Quota 103” e “Opzione donna”.

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