Italia: l’età pensionabile si alzerà di due anni entro il 2051

Nel 2051 gli italiani andranno in pensione a 70 anni, 24 mesi dopo rispetto a quanto avviene attualmente. A farlo sapere è stato direttamente il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, nell’ambito dell’audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Piano strutturale di bilancio.

L’avanzamento dell’età pensionabile è il frutto di calcoli effettuati sulla base dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento dell’aspettativa di vita, prendendo in considerazione inoltre il netto squilibrio tra forza lavoro e pensionati che nei prossimi anni risulterà sempre più evidente. I dati relativi alla speranza di vita, per la pensione, indicano un passaggio dai 67 anni di oggi a 67 anni e 3 mesi nel 2027, per arrivare a 69 anni e 6 mesi nel 2051.

L’Istat ha dunque previsto “un’amplificazione dello squilibrio tra nuove e vecchie generazioni che appare guidato più dall’attuale articolazione per età della popolazione che dai cambiamenti demografici ipotizzati”.

Naturalmente si prevede che la popolazione anziana del nostro Paese continuerà ad aumentare costantemente mentre al contempo, e in maniera speculare, il numero complessivo delle persone in età attiva e delle famiglie tenderanno a ridursi. Il fatto che il bilancio tra le nascite e i decessi sia negativo è un dato ormai tristemente noto. Questo quadro a tinte fosche potrebbe avere conseguenze sui conti pubblici. “L’allungamento della vita lavorativa costituisce una necessità per la sostenibilità dei sistemi previdenziali. Sono allo studio incentivi alla permanenza nel mercato del lavoro”, sancisce infatti il Piano strutturale di bilancio.