Ci sono aziende che cercano le competenze e quindi i nuovimanager all’esterno della propria azienda, altre che preferiscono formarli lungo tutto il loro percorso professionale. Quale tipo di approccio predilige Benetton Group?Certamente una prima valutazione riguarda le risorse interne. Abbiamo creato un percorso strutturato di crescita e di valutazione del management, soprattutto per quanto concerne ambiti specifici quali l’area commerciale e di prodotto, la creatività e la comunicazione. Se non esistono persone adatte a ricoprire il ruolo e la funzione scoperta ci rivolgiamo a professionisti di head hunting.Nel caso in cui cerchiate manager esterni alla vostra struttura, quali sono i settori cui guardate nella scelta?Certamente privilegiamo manager che abbiano una conoscenza del settore allargata in termini di moda e di beni di consumo. Tuttavia, non è una discriminante. La mia esperienza dimostra che è possibile guardare anche ad ambiti differenti (prima di diventare a.d. di Benetton Group Caccia Dominioni era vice chairman e coo di Warner Music International, ndr), cioè che conta è che si abbiano competenze complementari. La squadra vincente è formata, infatti, da persone con esperienze diverse, che siano ciascuno il migliore nella propria area. Ci sono aziende in Italia e all’estero che rappresentano una garanzia rispetto alla formazione del management?Sicuramente la formazione conta, ma bisogna stare attenti a non cadere nell’errore di pensare che chi si presenta meglio sia più bravo di chi è più adatto al ruolo che deve ricoprire. Bisogna avere grande capacità di visione e sapere esattamente le caratteristiche della persona che si sta cercando.Quindi è meglio rubare i manager o formarli?Rubarli alla concorrenza, ma perché ti servono in quel posto o in quel luogo, non perché la concorrenza li forma meglio di te.
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