Nuovo record di fallimenti nel 2014: sono oltre 15 mila le aziende fallite, con un +10,7% rispetto all’anno precedente.
A dirlo è l’osservatorio su fallimenti, procedure e chiusure di imprese di Cerved. Nel complesso, la mattanza di chiusure parla di 104 mila imprese scomparse (-3,5% rispetto al record 2013) tra fallimenti, procedure concorsuali non fallimentari e liquidazioni volontarie.
Addio dunque ad altri 175 mila posti di lavoro (-0,5%) che portano il totale a un milione di posti di lavoro persi per un totale di 82 mila fallimenti. Guardando solo al dato del quarto trimestre 2014, le dichiarazioni sono state 4.479 (+7% annuo), il massimo dal 2001.
PICCOLI SORRISI. Se non altro, regalano un mezzo sorriso i dati sulle procedure concorsuali non fallimentari, scese del 16,4% rispetto al 2013 a quota 2.784. Contrazione dovuta soprattutto al crollo dei concordati preventivi, scesi del 20%.
Nel 2014, inoltre, sono diminuite le liquidazioni volontarie per la prima volta da quattro anni: la discesa è del 5,3% a 86mila.
«L’anno da poco concluso presenta, accanto ad aspetti negativi, anche elementi incoraggianti», dice Gianandrea De Bernardis, a.d. di Cerved, «la crescita record dei fallimenti del 2014 e le conseguenze sull’occupazione riflettono l’onda lunga della crisi, dovuta a più di sei anni di recessione e debolezza economica. D’altra parte il calo delle liquidazioni volontarie è il termometro di un ritorno di fiducia da parte degli imprenditori che fa ben sperare per i trimestri a venire».
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