Le luci soffuse, il brusio dei presenti, poi il silenzio: il primo appuntamento dei Business People Talks sta per iniziare. Protagonisti due top manager, abituati a prendere decisioni che cambiano il mercato. Ma questa volta, al centro della scena, non ci sono solo le strategie aziendali. Ci sono loro, le persone dietro il ruolo. Massimo Beduschi, presidente di Wpp in Italia, nonché Ceo e Chairman di GroupM Italy, e Simone Dominici, Ceo di Kiko Milano, sono pronti a raccontarsi, senza filtri, davanti a una platea di oltre 110 professionisti selezionati. Tra il pubblico c’è chi ascolta attendo, chi prende appunti, chi sorride alle battute. Perché questa non è il classico incontro per parlare di management e business: è una conversazione vera, un talk appunto, dove leadership, coraggio e visione di manager e aziende si intrecciano con scelte personali e professionali. Il nuovo format di Business People debutta così: mettendo al centro le persone, prima ancora degli affari.
Quello andato in scena lo scorso 13 marzo, nell’esclusiva cornice di Palazzo Bocconi di Milano, è stato un talk informale, ma denso di contenuti. Perché, come sottolineato in apertura dall’editore di Business People, Vito Sinopoli, «crediamo che nel mondo del lavoro siano le persone a fare la differenza». E Alessandro Bossi, Equity Partner & Founder di W Executive, partner dell’evento, ha aggiunto: «Lavoriamo da diversi mesi a questo format, nato con l’idea di condividere esperienze e creare connessioni di valore».
Un mondo sempre più digitale
Stimolati da Alessio Viola, giornalista di Sky Tg24 e anchorman dei Business People Talks, Beduschi e Dominici hanno affrontato numerosi aspetti della loro vita lavorativa e personale. Tra i primi temi affrontati c’è l’inevitabile riferimento al contesto attuale, dove comunicazione e tecnologia sono sempre più pervasive. Per Beduschi, un contesto sicuramente più sfidante rispetto al passato, ma anche migliore. «Sono un ottimista per natura, felice di vivere questo presente del mondo della comunicazione e sono sicuro che il futuro sarà anche migliore», ammette il top manager della multinazionale del settore dei media. «Come in tutti gli aspetti della vita, ci sono sempre dei pro e dei contro, ma viviamo sicuramente un contesto più stimolante e con molte più possibilità».
Dominici, che guida un beauty brand con una forte impronta retail, ha evidenziato i vantaggi della tecnologia nel promuovere il rapporto tra azienda e consumatori. «Possiamo contare su una piattaforma che consente alle nostre beauty advisor di inviare feedback veloci alle centinaia di migliaia di clienti che entrano negli oltre 1.300 punti vendita Kiko distribuiti in più di 70 Paesi». Questo, unito al social listening e alle informazioni provenienti da partner e grandi istituti di ricerca ci permette di anticipare alcune tendenze». Insight fondamentali, se si considera che il lancio di un nuovo prodotto beauty richiedere dai 14 ai 18 mesi di lavorazione, ma che vanno uniti alle capacità umane. «Nel marketing bisogna avere una capacità di interpretazione dell’attualità e agilità del cambiamento che oggi, almeno secondo il mio punto di vista, un’intelligenza artificiale non ti può dare».
Ceo? Più responsabilità che comando
Com’è essere amministratore delegato di un’azienda? Ma, soprattutto: Beduschi e Dominici si erano immaginati così il loro ruolo attuale? «Immagino che chi ambisca a questo ruolo, immagini che – dopo essere stato a lungo comandato – da Ceo si possa comandare», risponde Beduschi. «In realtà, per me è il contrario: bisogna saper ascoltare ed essere al servizio di tutti. Nel corso della mia carriera ho sempre cercato di mettermi a disposizione degli altri, perché, come dico sempre al mio team, si prendono più api con il miele che con il bastone». Dominici ha sorriso e confermato: «In tre anni ho vissuto tre fasi diverse da Ceo: ho lavorato prima con un fondo di private equity in minoranza e una famiglia in maggioranza, successivamente con un’unica proprietà e, infine, con l’ingresso di un fondo americano che detiene una quota di maggioranza della società». Esperienze differenti, ma «se non hai un team che può parlarti con trasparenza, fai fatica a governare qualsiasi tipo di organizzazione. Il mio lavoro è perlopiù quello di tirar fuori le risposte giuste da chi le ha».
E quando si tratta di prendere decisioni difficili? Entrambi i manager sono concordi: lasciare a casa qualcuno è la parte più spiacevole. «Rimuovere un collaboratore significa toccare la vita e i sogni di una persona», ammette Dominici. «Quando sono arrivato in Kiko è cambiata l’agenda rispetto alla precedente gestione e ho dovuto riorganizzare metà del leadership team. È stato difficile, ma necessario». La nota più dura, aggiunge Beduschi, «è che a volte ti viene imposto di lasciare a casa persone con le quali hai fatto un pezzo di strada e con le quali hai stabilito un rapporto personale, non tanto per ragioni di performance dei singoli, ma come sacrificio sull’altare del risultato».
La giornata tipo
Guardando all’agenda dei due protagonisti del Business People Talks, il mattino ha l’oro in bocca soprattutto per il numero uno di GroupM Italy. «Non metto sveglie, il mio orologio biologico decide per me», racconta. Beduschi si sveglia attorno alle cinque, legge qualche pagina di un libro e i quotidiani, poi si dedica allo sport: corsa, bici o palestra. Un momento di decompressione prima di iniziare gli impegni della giornata, una routine scandita da incontri, decisioni strategiche e un’agenda fitta fino a sera. Ma c’è un rituale irrinunciabile: «dopo cena ho un appuntamento fisso con il mio cane, un’uscita serale tra le 22.30 e le 23». Ritmo diverso per il Ceo di Kiko Milano che, quando non viaggia per lavoro, ha la figlia, come prima voce in agenda dopo la sveglia e per la quale «vengo spesso ripreso perché la porto a scuola con 2-3 minuti di ritardo (ride)!».
In un flusso continuo di calle e riunioni, soprattutto quando si ha a che fare con partner statunitensi e con un diverso fuso orario, il tempo per sé stessi e per dedicarsi a uno sport è davvero poco, ma le soddisfazioni non mancano. «La cosa che mi dà più piacere è vedere che il team che hai aiutato a sviluppare competenze o capacità ha preso slancio e sta creando qualcosa di dirompente sul mercato: il suo entusiasmo è contagioso per me, ma anche per tutta l’azienda». È la soddisfazione più grande per un leader, conferma Beduschi: «Ti puoi esaltare perché le cose vanno bene, ma ti esalti soprattutto quando il tuo team ti segue. Ogni a.d. gioca con la squadra che ha a disposizione, fatta di campioni e non. Se durante la settimana riesci a impostare una strategia comune e a trovare una quadra, questo non può che renderti felice».
Impostare la rotta
A proposito di strategie, come si imposta un progetto a medio-lungo termine in un mondo dove lo scenario può cambiare dall’oggi al domani? «Serve tenere la barra dritta», risponde Dominici. «Se ti prefiggi un piano strategico su un arco temporale di 3-5 anni, non puoi stravolgerlo ogni volta che cambia il vento, ma devi avere la capacità di “surfarlo”». Beduschi, che gestisce la filiale italiana di una multinazionale da 120 mila dipendenti e oltre 15 miliardi di ricavi, ha offerto un punto di vista diverso: «Io non posso cambiare la rotta del gruppo, ma posso interpretarla al meglio per il nostro Paese». E qui entra in gioco un altro fattore: i valori. «Che tu sia al timone o nella sala macchine, è fondamentale avere dei valori in cui rispecchiarsi. Perché, come dico sempre ai miei, le aziende le posso anche cambiare, ma di faccia ne ho una sola».
Cos’è, quindi, la leadership? «Ascolto, dialogo ed esempio», risponde il presidente di Wpp in Italia, perché «se vuoi che il tuo team sia aperto nei tuoi confronti, devi esserlo tu per primo». Dominici ha aggiunto un altro concetto chiave: «Io ci metto anche il coraggio. Perché un amministratore delegato può essere sostenuto anche da una prima linea capace di affiancarti nelle decisioni difficili, ma alla fine, in molte scelte, ti trovi da solo».
Nel salutare la sala, i due manager si sono detti concordi su un altro aspetto: anche se l’Italia conta un po’ meno nello scacchiere internazionale rispetto a 20-30 anni fa, le capacità di leadership e di pensiero strategico degli italiani restano un punto di riferimento globale: «è una consapevolezza che dovremmo acquisire maggiormente», sottolinea Dominici, «e trasmetterla ai giovani», chiosa Beduschi.
Quello che resta del primo Business People Talks, oltre alle parole di Beduschi e Dominici, è il valore dell’incontro. In un’epoca dominata dalla comunicazione digitale, c’è ancora bisogno di spazi dove le persone possano ascoltarsi davvero, confrontarsi e ispirarsi a vicenda. Questa è la sfida di Business People Talks. E se il debutto è stato così promettente, il viaggio è solo all’inizio.
Curiosità
• Massimo Beduschi è un grande fan di personaggi come Tex Willer, Alan Ford, Zagor e, in particolare dell’Uomo ragno: è cresciuto con i suoi fumetti. In casa ha una statua a grandezza naturale di Spiderman.
• Il personaggio dei fumetti preferito da Simone Dominici? Tex Willer.
• Beduschi è molto abitudinario, non salta mai un pasto comandato e, se possibile, «si spegne» per una pennichella di 10 minuti ogni pomeriggio;
• Dominici è un grande appassionato di tennis, che riesce a praticare sempre meno per gli attuali impegni professionali;
• Il libro preferito di Dominici è L’arte della guerra di Sun Tzu, un saggio capace di fornire nuovi spunti a ogni lettura;
• Beduschi sfoglia i quotidiani sull’iPad, ma non sopporta il formato digitale per i libri, che legge rigorosamente ancora nel formato cartaceo. È un appassionato dei grandi classici, in particolare quelli che affrontano il viaggio dell’anima. Uno su tutti: Faust di Johann Wolfgang von Goethe.
Business People Talks: un nuovo spazio di confronto
Quello del 13 marzo è solo il primo di numerosi appuntamenti che si susseguiranno nel corso dei prossimi mesi. Palazzo Bocconi a Milano sarà il palcoscenico di almeno altri quattro talk organizzati da Business People e W Executive nel corso dei prossimi mesi. Business People Talks coinvolgono una platea di professionisti altamente profilati tra manager, imprenditori e decision maker. Se desideri entrare a far parte del nostro network, puoi fare richiesta ad accrediti@e-duesse.it.
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