Il Chief of Staff (CoS) sta acquisendo un’importanza crescente nel panorama aziendale italiano, affermandosi come un elemento chiave per l’ottimizzazione dei processi decisionali e operativi. Questa figura, già ampiamente consolidata nei mercati anglosassoni, si sta diffondendo anche nel nostro Paesea grazie alla crescente complessità organizzativa e alla necessità di strutture più flessibili ed efficienti.
Un recente studio condotto da Deloitte in collaborazione con Sda Bocconi, intitolato The Chief of Staff Revolution, evidenzia il valore strategico di questo ruolo. Il Chief of Staff non è più un semplice supporto esecutivo al Ceo, bensì un vero e proprio facilitatore delle strategie aziendali, capace di gestire priorità trasversali e assicurare una coesione organizzativa tra i vari dipartimenti.
Un trend in espansione nel mercato italiano
L’indagine su 120 aziende italiane ha rivelato che il 13% delle organizzazioni ha più di un Chief of Staff, segnale di un riconoscimento crescente della sua rilevanza. Inoltre, tra i 147 professionisti intervistati, il 62% è di sesso maschile e il 38% femminile, con solo il 5% che aveva già ricoperto questa posizione in precedenza. Questo dato conferma la recente introduzione del ruolo nel mercato italiano e la sua evoluzione in corso.
Cosa fa un Chief of Staff
Il Chief of Staff si configura come un attore chiave nella gestione delle trasformazioni aziendali. Il suo compito principale è quello di allineare le attività operative agli obiettivi strategici, promuovere la collaborazione tra le funzioni aziendali e ottimizzare il flusso di informazioni tra i vertici organizzativi.
Le aziende che investono in questa figura la considerano essenziale per il coordinamento interno e l’efficacia della governance. Lo studio di Deloitte evidenzia una maggiore diffusione del CoS nei settori finanziario (18%), energetico e manifatturiero (15%), tecnologico (13%) e della consulenza (12%). Tuttavia, solo il 27% delle aziende ha formalmente integrato questa posizione nell’organigramma aziendale, segnalando un percorso ancora in fase di sviluppo.
L’adozione di questa figura è guidata anche dall’innovazione tecnologica e dalla necessità di modelli gestionali più dinamici. Nel settore finanziario, il Chief of Staff gioca un ruolo determinante nella gestione delle complessità normative, mentre in ambito tecnologico e industriale assume la funzione di mediatore tra i reparti tecnici e i vertici aziendali, accelerando i processi di innovazione e sviluppo.
Nella maggior parte delle imprese, il CoS riporta direttamente al Ceo, ma sempre più spesso il suo raggio d’azione si estende al supporto di altri C-Level. Il suo ruolo principale è la gestione delle priorità strategiche, il monitoraggio di progetti chiave e la supervisione dell’implementazione delle decisioni aziendali.
Le skill richieste
Le responsabilità del Chief of Staff includono la preparazione delle riunioni del consiglio di amministrazione, la facilitazione della comunicazione tra le diverse aree aziendali e il miglioramento dell’efficienza operativa attraverso un approccio data-driven. Le competenze necessarie per eccellere in questa posizione comprendono capacità analitiche, problem solving avanzato, leadership e una forte propensione alla comunicazione interpersonale.
L’evoluzione di questa figura suggerisce un progressivo consolidamento del ruolo all’interno delle aziende italiane. L’aumento della complessità del contesto economico e la necessità di una gestione più agile renderanno il CoS una presenza sempre più comune anche in settori tradizionalmente meno inclini ad adottarlo. Nel prossimo futuro, la formalizzazione del ruolo e lo sviluppo di percorsi di formazione specifici saranno essenziali per massimizzarne l’impatto.
Le imprese che sapranno valorizzare questa figura potranno beneficiare di una maggiore efficienza organizzativa, di una migliore capacità di adattamento ai cambiamenti di mercato e di una più solida implementazione delle strategie di crescita e innovazione.
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