Questa intervista a Luca Vergani, Ceo Wavemaker Italy, è parte di Manager: è più importante la passione o la competenza?
Premesso che per me sono importanti sia la competenza che la passione, dovendo scegliere una delle due cui dare più peso punterei sulla seconda. È la passione che ti spinge a dare il massimo ogni giorno, che mantiene alta la voglia di fare nonostante la fatica, che ti dà la soddisfazione di raggiungere determinati risultati e che ti fa impegnare per acquisire nuove competenze.
Se da tempo l’università italiana viene “accusata” di non preparare adeguatamente i giovani al mondo del lavoro, oggi le cose stanno evolvendo. Ci si è resi conto che il confronto con le aziende è vitale in quanto i cambiamenti avvengono così rapidamente da rendere impossibile sapere tutto e per l’intero arco professionale. Se prima si affermava un’innovazione tecnologica ogni 30 anni, ora tutto cambia molto velocemente, imponendo l’obbligo di reinventarsi. Solo la passione dà la spinta necessaria per imparare continuamente cose nuove, aspetto oggi determinante per mantenersi aggiornati. Senza, ripartire quasi da zero ogni volta diventa davvero difficile. Non a caso, ho notato che se in passato gli headhunter valorizzavano maggiormente curricula di crescita verticale, oggi prediligono profili che, all’interno di un certo settore, hanno toccato ambiti diversi e vantano quindi competenze forse meno approfondite ma più ad ampio spettro.
Ecco, direi che la passione è quel fattore scatenante che ti permette di mettere meglio a sistema la competenza. Poi io credo di essere stato favorito nel trovare la mia strada dal fatto che praticamente tutta la mia famiglia abbia sempre lavorato nel campo della comunicazione e della pubblicità. Avevo due alternative, amare o odiare questo mestiere: io mi sono appassionato. Tanto che ho cominciato a lavorare in una piccola concessionaria mentre ero ancora uno studente e, per l’impegno che mi ha richiesto, ho finito per non laurearmi.
Mi è sempre piaciuto di più il fare che lo studiare come fare, ascoltare le aziende per comprendere le loro esigenze piuttosto che approfondire sui libri cosa potrebbe interessare loro. Dopodiché non sto consigliando ai giovani di oggi di non studiare, anzi la formazione oggi è fondamentale, ma un titolo di studio da solo non basta se vuoi costruirti una carriera soddisfacente.
In sintesi, il segreto per una carriera felice è divertirsi: facendo ciò che ti piace, con colleghi interessanti e stimolanti, cercando di non eseguire semplicemente un compito, ma di costruire qualcosa che vada oltre, e facendo in modo di mantenere i propri interessi al di fuori del lavoro, perché sono tutte esperienze che ti arricchiscono.
Ovviamente poi bisogna anche avere la fortuna di trovare un’azienda che ti dia l’opportunità di provare quanto vali. Ma penso anche che con la passione si possa comunque trovare la strada per il successo. La fortuna è un fattore accelerante, ma se sei davvero bravo e hai anche un po’ di spirito di sacrificio, alla fine il modo di farti notare lo trovi sempre.
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