Michele Ferrero, 10 anni dopo: le sue 17 regole un lascito per la gestione aziendale

Michele Ferrero e i suoi 17 principi di leadershipUn particolare della cover della biografia di Salani dedicata a Michele Ferrero

A dieci anni dalla scomparsa di Michele Ferrero, il fondatore dell’omonimo gruppo dolciario che ha dato vita marchi iconici come Nutella e Kinder, il suo insegnamento sulla gestione del personale rimane più attuale che mai. Oggi, nel Duomo di Alba, una celebrazione ricorderà la sua figura, mentre tutti gli stabilimenti del Gruppo Ferrero osserveranno un minuto di silenzio. Ai lavoratori verrà distribuito uno scritto con i 17 principi di leadership che hanno caratterizzato il suo modo di fare impresa.

Michele Ferrero non era solo un imprenditore di successo, ma un visionario che ha posto le persone al centro della sua filosofia aziendale. La sua visione si fondava su un principio semplice ma rivoluzionario: il benessere dei collaboratori porta al successo dell’azienda. Il rispetto, l’ascolto e l’umanità erano le basi su cui costruiva il rapporto con i suoi dipendenti, elementi che hanno contribuito a rendere Ferrero un colosso globale.

A raccontare questa straordinaria storia imprenditoriale è anche il libro di Salani Michele Ferrero – Condividere valori per creare valore, che ricostruisce il percorso dell’imprenditore attraverso le testimonianze di chi ha lavorato al suo fianco. Il volume offre un ritratto dettagliato del fondatore della Nutella, evidenziando le sue intuizioni, la sua attenzione alla qualità e il suo approccio innovativo alla produzione. Emergono il suo amore per la famiglia e per la sua terra, la riservatezza e l’umiltà, la capacità di mettere sempre le persone al centro della sua visione.

Un testo che restituisce l’immagine di un imprenditore fuori dal comune, capace di costruire un impero mantenendo intatti i valori umani e sociali che hanno guidato la sua carriera. Le 17 regole di gestione del personale di Michele Ferrero rappresentano ancora oggi un modello per manager e leader d’azienda. Più che semplici linee guida, sono un codice etico che valorizza la dignità e la partecipazione attiva dei collaboratori. Ecco i principi che hanno segnato il suo stile di leadership:

Le 17 regole di gestione del personale di Michele Ferrero rappresentano ancora oggi un modello per manager e leader d’azienda. Più che semplici linee guida, sono un codice etico che valorizza la dignità e la partecipazione attiva dei collaboratori.

Le 17 regole che hanno segnato il suo stile di leadership:

  1. Nei vostri contatti mettete i vostri collaboratori a loro agio;
    – Dedicate loro il tempo necessario e non le “briciole”
    – Preoccupatevi di ascoltare ciò che hanno da dirvi
    – Non date loro l’impressione che siate sulle spine
    – Non fateli mai sentire “piccoli”
    – La sedia più comoda del vostro ufficio sia destinata a loro
  2. Prendete decisioni chiare e fatevi aiutare dai vostri collaboratori, essi crederanno nelle scelte a cui hanno concorso;
  3. Rendete partecipi i collaboratori dei cambiamenti e discutetene prima della loro attuazione con gli interessati;
  4. Comunicate gli apprezzamenti favorevoli ai lavoratori, quelli sfavorevoli comunicateli solo quando necessario, in quest’ultimo caso non limitatevi a una critica, ma indicate ciò che dovrà essere fatto nell’avvenire perché serva a imparare;
  5. I vostri interventi siano sempre tempestivi: “troppo tardi” è pericoloso quanto “troppo presto”;
  6. Agite sulle cause più che sul comportamento;
  7. Considerate i problemi nel loro aspetto generale e non perdetevi nei dettagli, lasciate ai dipendenti un certo margine di tolleranza;
  8. Siate sempre umani;
  9. Non chiedete cose impossibili;
  10. Ammettete serenamente i vostri errori, vi aiuterà a non ripeterli;
  11. Preoccupatevi di quello che pensano di voi i vostri collaboratori;
  12. Non pretendete di essere tutto per i vostri collaboratori, in questo caso finireste per essere niente;
  13. Diffidate di quelli che vi adulano, a lungo andare sono più controproducenti di quelli che vi contraddicono;
  14. Date sempre quanto dovete e ricordate che spesso non è questione di quanto, ma di come e di quando;
  15. Non prendete mai decisioni sotto l’influsso dell’ira, della premura, della delusione, della preoccupazione, ma demandatele a quando il vostro giudizio potrà essere più sereno
  16. Ricordate che un buon capo può far sentire un gigante un uomo normale, ma un capo cattivo può trasformare un gigante in un nano
  17. Se non credete in questi principi, rinunciate a essere capi.

La vita di Michele Ferrero

Michele Ferrero nasce a Dogliani (Cuneo) nel 1925. Figlio di due pasticceri, fin da giovanissimo lavora nell’azienda di famiglia, fondata ad Alba nel 1946. Alla morte del padre, nel 1949, affianca la madre e lo zio nella gestione della Ferrero, per poi prenderne la guida a soli trentadue anni. Sotto la sua direzione la Ferrero si espande fino a diventare una delle principali industrie dolciarie al mondo.

È lui a inventare i più famosi prodotti della Ferrero: il Mon Chéri (1956), la Nutella (1964), il Kinder Cioccolato (1968), le Tic Tac (1969), i Kinder Sorpresa (1974) e il Ferrero Rocher (1982). Per suo volere, nel 1983 nasce la Fondazione Ferrero, che oltre a occuparsi degli ex dipendenti promuove importanti iniziative culturali e artistiche. Nel 1961 ha sposato Maria Franca Fissolo, con la quale ha avuto due figli, Pietro, prematuramente scomparso nel 2011, e Giovanni, attualmente presidente esecutivo dell’azienda. Nel 2005, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli ha conferito il titolo di Cavaliere di Gran Croce. Muore a Montecarlo nel 2015 all’età di ottantanove anni.

«Ecco cosa significa fare diverso da tutti gli altri. Tutti facevano il cioccolato solido e io l’ho fatto cremoso ed è nata la Nutella; tutti facevano le scatole di cioccolatini e noi cominciammo a venderli uno per uno, ma incartati da festa; tutti pensavano che non italiani non potessimo pensare di andare in Germania a vendere cioccolato e oggi quello è il nostro primo mercato; tutti facevano l’uovo per Pasqua e io ho pensato che si potesse fare l’ovetto piccolo ma tutti i giorni; tutti volevano il cioccolato scuro e io ho detto che c’era più latte e meno cacao; tutti pensavano che il tè potesse essere solo quello con la bustina e caldo e io l’ho fatto freddo e senza bustina».
Michele Ferrero

Resta sempre aggiornato con il nuovo canale Whatsapp di Business People
© Riproduzione riservata