Manager sull’orlo di una crisi di nervi

Se la vita dei leader non è mai stata rilassante, lo scoppio della pandemia, la gestione delle paure del personale unita a quella della crisi economica, a cui si aggiungono le fatiche della ripartenza, hanno imposto pressioni prima inimmaginabili. Il rischio è farsi sopraffare dallo stress. Abbiamo chiesto a cinque esperti come evitarlo

Prima erano le troppe ore passate in ufficio, ora quelle trascorse rinchiusi in casa davanti al computer. Si invertono le cause ma il risultato non cambia: il lavoro resta una delle principali fonti di stress. Un italiano su due ne è vittima almeno una volta la settimana, dice una ricerca di ADP, multinazionale leader nell’ambito della gestione delle risorse umane, mentre tra manager e impiegati la situazione diventa più grave: uno su quattro dichiara di sentirsi esaurito praticamente ogni giorno. Lo stress lavorativo può causare depressione, attacchi di panico, inquietudine e insonnia e i motivi sono sempre gli stessi: la competizione e l’ansia da prestazione, l’eccessiva mole di lavoro e il senso di frustrazione, una retribuzione inadeguata, troppi sacrifici non premiati. E il Covid non ha certo allentato la pressione mentale e fisica che pesa sui lavoratori intenti a far ripartire il Paese. Come affrontare il problema e con quali strumenti, per non arrivare al punto di rottura? Lo abbiamo chiesto a cinque esperti.

L’articolo continua su Business People di marzo 2022

Nell’articolo i punti di vista di:

  • Massimiliano Cardani – Partner Youvolution Srl SB, Master Certified Coach ICF
  • Sebastiano Zanolli – Manager, autore, advisor
  • Fabrizio Didonna – Psicologo e psicoterapeuta, presidente di The Mindful Space – Mindfullness at work
  • Laura Quintarelli – Partner Fedro Training & Coaching
  • Roberto D’Incau – Founder & Ceo Lang&Partners Younique Human Solutions
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