Nel lavoro l’adeguamento delle competenze conta più dell’esperienza

Secondo una ricerca di LinkedIn, acquisire e ampliare le proprie skill diventa fondamentale. Buona parte dei lavoratori, però, è ancora confusa su quali siano le competenze su cui puntare

Una ricerca di LinkedIn conferma che oggi conta più accrescere le competenze che fare (o avere) esperienza© Shutterstock

Sono lontani i tempi in cui l’esperienza sul lavoro, da sola, faceva buona parte del bagaglio di preparazione e conoscenza di ogni professionista. Le cose cambiano sempre più velocemente e altrettanto velocemente è richiesto un adeguamento delle competenze lavorative. Ciò che però non è ancora del tutto chiaro è come (e dove) i lavoratori dovrebbero formarsi, cosa che crea non pochi problemi.

Alla base di queste affermazioni c’è un’indagine che LinkedIn ha condotto su scala globale. La piattaforma, che da anni connette professionisti di tutto il mondo creando confronto e opportunità, rivela che date le trasformazioni profonde e strutturali che sta attraversando il mondo del lavoro, il 64% dei professionisti si sente sopraffatto dalla rapidità con cui queste accadono e che il 49% teme di rimanere indietro.

Proprio per questo, il 68% degli intervistati cerca sempre più supporto, con la crescente consapevolezza che occorre sempre fare un passo in più e che il concetto di lavoratore contemporaneo è intrinsecamente connesso alla formazione continua. Come dicevamo all’inizio, dunque, acquisire e ampliare nuove competenze lavorative diventa fondamentale, ancor più dell’esperienza maturata: a pensarla così il 56% di lavoratori e lavoratrici intervistati da LinkedIn.

Al contempo, buona parte dei lavoratori è ancora confusa su quali siano le competenze da acquisire. Il 46% è alla ricerca di indicazioni per orientarsi e, proprio in tal senso, il 33% nutre dubbi sulle fonti di informazione a cui far riferimento per il proprio sviluppo professionale. Non solo: parte degli intervistati non è fiducioso nei propri leader: solo il 37% pensa che i propri superiori possano aiutare nel concreto a dare indicazioni o a contribuire all’upskilling.

Guardando a livello generale, poi, la ricerca di LinkedIn dimostra che a livello globale, i professionisti si trovano ad affrontare tre principali sfide: dimostrare l’efficienza del lavoro da remoto (30%), l’integrazione dell’AI nella propria vita quotidiana (27%) e la gestione di team multigenerazionali (25%). A fronte della diffusa confusione e dello spiazzamento, però, la ricerca attesta anche qualcosa di importante.

A spiegare di cosa si tratta è Marcello Albergoni, Country Manager LinkedIn Italia: «I lavoratori, sia giovanissimi sia senior, hanno bisogno di sentirsi più preparati e sicuri. Le competenze AI e le human skill hanno la priorità, in quanto entrambe essenziali per fare carriera. In cima alla lista ci sono AI e machine learning, ma anche l’intelligenza emotiva e lo sviluppo di competenze imprenditoriali».

Qual è la conclusione? Semplice: alla luce di questa fame di competenze, i leader devono iniziare a fornire un supporto concreto per navigare e guidare il cambiamento. E dovrebbero farlo offrendo formazione, creando spazi di conversazione cross-generazionali e puntando sulla valorizzazione e sull’integrazione di profili con competenze e background diversificati.

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