Obi, il braccialetto cercapersone fa infuriare i sindacati

A Piacenza l'esperimento del device vibrante per richiamare i commessi se c'è un cliente in attesa

Un cercapersone 2.0 e cool, un braccialetto vibrante per richiamare i commessi in caso un cliente avesse bisogno di assistenza.

Così è nata l’idea che però ha fatto infuriare i sindacati ancora prima della sua sperimentazione. «Una prevaricazione umiliante che ha il gusto della sottomissione, della costrizione, non certo dell’efficienza professato dall’azienda», aveva protestato il segretario generale della UilTusc Toscana, Marco Conficconi.

La fase di test del «calling system» partirà all’Obi di Piacenza. Ai dipendenti verrà fornito un braccialetto collegato ai pulsanti sparsi per il negozio: in caso di chiamata di un cliente, il gadget vibrerà fino alla risposta di uno dei commessi.

Secondo Conficconi si tratta di apparecchi «che, per quanto apprendiamo, ricordano molto quelli pensati per i carcerati, più che per dei commessi», ed «è denigrante nei confronto dei lavoratori e delle lavoratrici» visto che la Bbc srl (proprietaria di Obi) «ha dichiarato di avere l’esigenza di ottimizzare le risorse in sala vendita».

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