Offerte non all’altezza, selezioni lunghe: i motivi che spingono a rifiutare un lavoro

Secondo un'indagine di Adesso il 36,7% di chi cerca un nuovo lavoro lo rifiuta perché disattende le aspettative specie in termini di benefits e avanzamento di carriera

Offerte non all'altezza, selezioni lunghe: i motivi che spingono a rifiutare un lavoro© Shutterstock

Non c’entra l’età e non c’entra l’essere troppo schizzinosi: attualmente, il 36,7% delle persone che si candida per un nuovo lavoro decide di rifiutare per via di aspettative disattese sotto vari punti di vista.

Incoerenze e incongruenze dal punto di vista economico, indicazioni poco chiare su eventuali progressioni di carriera, assenza di benefit e scarsa considerazione del work-life balance sono fra i tasti più dolenti di chi si imbarca nell’impresa di cambiare professione: a dirlo è un’indagine di Adecco. La società ha condotto lo studio su un ampio campione di lavoratori italiani che sognano di cambiare occupazione. Dalle indagini è apparso subito chiaro che tutte le persone intervistate hanno aspettative ben precise e non siano disposte a scendere a compromessi su aspetti cruciali per il loro benessere lavorativo e personale. Purtroppo, però, queste caratteristiche si scontrano con un’offerta lavorativa ancora immatura.

Il già citato 36,7% ha infatti affermato di aspettarsi offerte più vantaggiose non tanto e solo in termini retributivi, quanto per aspetti come la possibilità di smart working, benefit, premialità e prospettive di crescita all’interno dell’azienda.

Ma non è tutto qui, perché a fare da ostacolo sono anche i tempi lunghi del processo di selezione: il 30,38% dei candidati, infatti, rifiuta la proposta di lavoro per un’offerta più interessante pervenuta da terzi in tempi più rapidi, mentre nel 28,69% ad arrivare è una controproposta dal proprio datore di lavoro. C’è poi una variabile umana non di poco conto: la percezione dell’azienda e dei suoi referenti.

C’è, infatti, chi ha dichiarato di aver rifiutato una proposta, seppur conveniente, a causa di una valutazione non positiva dell’azienda sviluppata nel corso del processo di selezione e/o per aver raccolto referenze negative da terzi (8,65%). Invece, solo il 10,55% dei candidati rifiuta per aver ricevuto un’offerta peggiorativa pari o inferiore al proprio pacchetto retributivo attuale.

L’ultima variabile che limita il passaggio a un’altra professione? La paura del cambiamento: i candidati che a un passo dall’accettazione della proposta di un nuovo impiego tornano sui propri passi, riferiscono un vissuto di ansia dovuto al lasciare un contesto conosciuto per un nuovo ambiente e rinunciano anche ad offerte migliorative per non esporsi all’incertezza della novità (il 21,52%).

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