Se il primo impiego è in un’azienda medio-grande, nazionale o internazionale, il primo stipendio percepito da un neolaureato italiano si aggirerà sui 25 mila euro annui. “Questo, naturalmente, se l’azienda investe sui propri collaboratori e li gestisce secondo una politica meritocratica”, precisa Elena Oriani, Global Mobility Leader di Mercer, società di consulenza che ha realizzato lo studio. Stando ai dati, tale retribuzione risulta in linea con quella spagnola (25.550) ma inferiore agli stipendi tedeschi (44.016 euro) e francesi (35 mila).
L’IMPORTANZA DELLO STAGE. Negli anni, comunque, il neolaureato può rapidamente irrobustire la propria busta paga: il suo stipendio dovrebbe crescere del 6%-7% dopo 12 mesi, del 14%-15% dopo due anni e del 22% dopo 3 anni. Stando ai dati, per entrare nel mondo del lavoro la porta principe resta lo stage (76%), seguito dai contratti a tempo determinato (45%). Debole l’utilizzo di contratti di inserimento (28%), somministrazione (17%) e a progetto (5%). Generalmente, però, dopo 18-20 mesi dall’entrata in azienda è possibile arrivare al contratto a tempo indeterminato. Appare comunque rapido l’avanzamento di carriera: se si ha talento e una laurea in mano, si può diventare quadro già dopo cinque anni.
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