Sbloccati 400 milioni per la cassa integrazione. Ma è ancora polemica

Per i sindacati lo stanziamento ministeriale non sarebbe sufficiente. Mobilitazioni previste il 22 e il 24 luglio a Roma

Non basta. Agli occhi dei sindacati l’ulteriore stanziamento di 400 milioni di euro per il pagamento della cassa integrazione e della mobilità in deroga del 2013, non sarebbe sufficiente. E così, lavoratori e disoccupati si preparano a scendere di nuovo in piazza: la mobilitazione è fissata per il 22 e il 24 luglio, a Roma.

Dal canto suo, il ministro del lavoro Giuliano Poletti ha il suo bel d’affare per giustificare la sproporzione tra i 2,4 miliardi stanziati nel 2013 e gli attuali 1,4 miliardi di euro. «La situazione che ci siamo trovati di fronte all’inizio di quest’anno è stata quella di un’ “inadeguata copertura“, ha ammesso. «E’ evidente che, con 2 miliardi 400 milioni stanziati per il 2013 e 1 miliardo e 400 per il 2014, c’era un’evidente sproporzione dal punto di vista della copertura. Questa si è poi accentuata, avendo dovuto spostare quasi 800 milioni per il pagamento delle quote non coperte del 2013».

«Oggi abbiamo affrontato e risolto il tema del pagamento di questi ulteriori 400 milioni. Nell’arco della prossima settimana reputo sia possibile mettere a disposizione un’ulteriore copertura di circa 400 milioni di nuove risorse per aumentare la dotazione di copertura anche per il 2014 e la definizione di nuovi criteri per la gestione della cassa integrazione in deroga e della mobilità». Restano comunque forti le tensioni con il sindacato.

Uno dei pomi della discordia sono i requisiti per l’accesso agli ammortizzatori sociali: «E’ sbagliato pensare di affrontare il problema dell’insufficienza delle risorse restringendo, in corsa, i criteri per individuare i beneficiari degli ammortizzatori. Semmai, bisogna approvare in tempi brevi la delega che prevede il riordino degli ammortizzatori sociali», ha spiegato Luigi Sbarra, segretario confederale Cisl.

Resta sempre aggiornato con il nuovo canale Whatsapp di Business People
© Riproduzione riservata