In Europa, nonostante l’occupazione non registri numeri bassi, i dipendenti non dimostrano una grande soddisfazione sul lavoro. Si sentono poco valorizzati e ignorati dai loro capi. A dirlo è una recente ricerca di Great Place To Work, che ha intervistato 25 mila lavoratori di 19 Paesi europei, e che ha visto l’Italia all’ultimo posto.
“Solo il 43% dei dipendenti italiani, infatti, considera, la propria organizzazione un ottimo luogo di lavoro, un dato che pone il Bel Paese all’ultimo posto di questa speciale classifica, dietro anche a Cipro (53%), Polonia (47%) e Grecia (44%)”, si legge nel rapporto. Un dato in controtendenza rispetto al 2023, quando l’Istat ha censito che l’80% dei lavoratori era molto o abbastanza soddisfatto. Un risultato tradotto con un +2,1% rispetto al 2022, con un’attenzione importante verso l’universo femminile. Il nostro Paese è, però, distante dagli altri Stati membri. La Danimarca, infatti, registra un 75% di soddisfazione sul lavoro, seguita dalla Norvegia con il 73% e la Svezia con il 68%. Tutti sopra l’indice medio europeo pari al 59%.
Soddisfazione sul lavoro: settori e aspetti coinvolti
La situazione lavorativa del Vecchio Continente varia anche in base ai settori. “Tecnologia (65%), finanza (63%) e servizi professionali (62%) sono quelli in cui i collaboratori mostrano i più alti livelli di soddisfazione”.
A creare problemi è un aspetto in particolare: la scarsa valorizzazione da parte dei datori di lavoro. Di contro, vengono molto apprezzati l’equilibrio fra vita privata e professionale, il rispetto, la sicurezza psicologica, la coerenza della leadership e acàìvere uno stipendio equo.
“La qualità della leadership ha un impatto positivo e profondo sulle prestazioni di un’organizzazione”, ha dichiarato Alessandro Zollo, Ceo di Great Place to Work Italia, che sottolinea come anche in questo il nostro Paese è fanalino di coda.
Anche in questo caso, il Nord Europa è ai primi posti con Danimarca (64%), Paesi Bassi (63%), Norvegia e Svezia (62%). In fondo alla classifica ci sono Francia (49%), Polonia (48%), Grecia, Lussemburgo (47%) e Italia (44%). Dati sotto la media europea che si attesta al 55%.
Gli intervistati hanno fatto emergere come nel nostro Paese manchi il concetto di “leadership di prossimità”: la capacità di essere vicini ai propri dipendenti, mostrando autorevolezza e dando autonomia allo stesso tempo.
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