Sostenibilità in azienda, qual è il punto di vista delle risorse umane?

Uno studio si è concentrato sulla percezione dell'importante tema ambientale e dell'impatto aziendale nel settore HR

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Il tema della sostenibilità ambientale e dell’impatti del mondo aziendale sul tema è sempre più pressante. Recenti studi condotti anche in Italia hanno certificato che la maggior parte delle pmi locali considera la de-carbonizzazione come una priorità, ma qual è il punto di vista delle risorse umane sull’argomento?

A fornire una risposta è Istud Business School, che insieme al Centro di Competenze per la Valutazione e Misurazione dell’Impatto (CeVIS) gestito dal Cottino Social Impact Campus e a AIDP Piemonte & Valle d’Aosta, ha condotto tra agosto 2023 e marzo 2024 una ricerca per approfondire l’impatto delle politiche di people management a partire dal punto di vista dei membri della famiglia professionale HR e dal loro livello di conoscenza, consapevolezza e motivazione su questo tema.

Allo studio hanno risposto in 119, il 70% dei quali operanti in aziende con oltre 200 addetti e sedi operative con prevalenza Nord e Nord Ovest. Quello che è emerso è che il 77% del campione concorda nel considerare la sostenibilità in ottica strategica e trasformativa: la ricaduta delle politiche di sostenibilità incide sulla capacità di innovare modelli di business e processi (9,27/10), sulle performance complessive dell’organizzazione e sulla accresciuta capacità di intercettare nuove opportunità in termini commerciali e di vantaggio competitivo (8,97 su a 10).

Per il 70% dei rispondenti, tuttavia, le aziende sono pronte a fare propri i principi alla base della sostenibilità e dell’impatto e ne riconoscono l’importanza, ma ancora non ne fanno una leva strategica effettiva. La consapevolezza c’è, quindi, ma non fa ancora parte di una cultura organizzativa diffusa. Le risorse umane oggi si vedono come “agenti di sostenibilità” soprattutto sui temi di loro pertinenza diretta: Diversity & Inclusion, welfare, benessere e salute; ma non su temi sociali più ampi: crisi climatica, immigrazione, povertà educativa.

«Dall’indagine emerge come le Risorse Umane stiano prendendo piena coscienza del ruolo guida che possono avere rispetto agli obiettivi di sostenibilità in azienda ma come manchi ancora un salto di qualità in termini di strategia esplicita, di visione e di azioni di promozione culturale da condurre dentro all’organizzazione e verso l’ecosistema esterno – ha dichiarato Marella Caramazza, Direttore Generale ISTUD Business School, Board Member del Cottino Social Impact Campus e Direzione Strategica del CeVIS – Siamo in un cammino di crescita e apprendimento che può fare diventare l’HR un agente chiave catalizzatore della transizione sostenibile, per fare questo però tutti i professionisti del people management devono lavorare su una piena assunzione di ownership e centralità decisionale nella partita della sostenibilità e dell’impatto».

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