Stipendi fermi a gennaio. Si allontanano i rinnovi contrattuali

Ma le retribuzioni fanno meglio dell'inflazione. Accordi scaduti da 38 mesi, in vigore solo per il 43,1% dei lavoratori

Nessun movimento nelle retribuzioni orarie a febbraio, identiche al mese precedente e in crescita dell’1% rispetto all’anno scorso.

Secondo i dati, Istat, nella pa gli stipendi sono bloccati e nel privato crescono dell’1,5% annuo. La buona notizia, però, arriva dal confronto con l’inflazione che a gennaio è calata dello 0,1% rispetto al 2014.

Torna così d’attualità il tema del rinnovo dei contratti collettivi già scaduti, che ormai toccano i 38,3 mesi di ritardo. Esattamente dodici mesi in più rispetto ai 26,2 di febbraio 2014. I contratti collettivi in vigore per la parte economica riguardano meno della metà dei dipendenti, il 43,1%. La quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 56,9% nel totale dell’economia e del 44,4% nel settore privato.

Guardando ai singoli settori, a febbraio presentano gli incrementi tendenziali maggiori telecomunicazioni (3,5%), gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3,3%), energia e petroli e estrazioni minerali (3%).

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