Per più di 6 lavoratori su 10, gli stipendi attuali non sono sufficienti a far fronte ai rincari dell’inflazione. È quanto emerge dalla ricerca Global Workforce of The Future, che The Adecco Group ha evidenziato in occasione dell’incontro sul salario minimo avvenuto tra Governo e opposizioni.
Inoltre, sulla base di una survey condotta dalla società di recruiting sul proprio profilo LinkedIn, il 79% dei lavoratori è favorevole all’introduzione del salario minimo. Il provvedimento, infatti, viene considerato dalla stragrande maggioranza degli utenti che hanno risposto al sondaggio uno strumento per garantire maggiore equità, mentre il 9% si dichiara favorevole purché sia al contempo incentivata la produttività delle aziende. Il 5% rimane più scettico, evidenziando che il tema deve entrare nella contrattazione collettiva attraverso una trattativa con i sindacati. Contrario invece il 7% per cui il tema non rappresenta una priorità per il Paese.
Formazione: la chiave per stipendi più soddisfacenti
Allo scopo di garantire una maggiore progressione nelle carriere e quindi accedere a compensi economici sempre più soddisfacenti, The Adecco Group ha evidenziato inoltre come risulti sempre più strategico investire in percorsi di upskilling e reskilling dei lavoratori. “Questi”, si sottolinea in una nota dell’azienda, “non solo permetteranno di garantire l’occupabilità nel lungo periodo, ma metteranno i professionisti nelle condizioni di crescere ed essere maggiormente soddisfatti del loro ambiente di lavoro”.
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