Tempo libero, per la maggioranza degli italiani è più importante dello stipendio

Un'indagine realizzata da Heineken Italia e AstraRicerche accende i riflettori su valori e aspettative professionali di quattro generazioni a confronto

Work life balance, formazione e flessibilità: il tempo libero è fra le priorità dei lavoratori italiani© Shutterstock

Sicurezza economica sì, ma a patto che le attività lavorative non pregiudichino il tempo libero e che vita personale e professionale siano sempre in equilibrio. Questo sembra essere l’assunto che emerge dall’indagine realizzata da Heineken Italia e condotta da AstraRicerche su un campione di oltre mille lavoratori italiani.

Un campione che, precisiamolo subito, è transgenerazionale: la ricerca delle due società prende infatti il nome di Rapporto tra generazioni nel mondo del lavoro, e il suo obiettivo primario era quello di indagare le relazioni fra Baby Boomer (1946-64), GenX (1965-80),  Millennial (1981-96) e GenZ (1997-2012) sul posto di lavoro.

Al giorno d’oggi, d’altronde, tante generazioni diverse condividono il medesimo ecosistema professionale. E, nel farlo, portano con sé valori, aspettative e obiettivi che possono essere molto diversi fra loro. Ciò però difficilmente implica la presenza di un divario o di una barriera insormontabile, anzi.

Secondo la ricerca di Heineken Italia, la formazione di team composti da membri di fasce d’età diverse porta a un sentire condiviso che, in qualche modo, permea anche le aspettative e i desideri sulla carriera. Certo, ci sono alcuni punti che stando anche ai dati sono innegabilmente in comune.

Al primo posto infatti c’è il tempo libero per altre attività della vita (51,5%), al secondo la possibilità di crescere e sviluppare competenze attraverso l’offerta formativa (40,7%) e al terzo la flessibilità nei tempi e nei luoghi di lavoro (40,5%).

Per ciò che riguarda la necessità del tempo libero, da rispettare anche a fronte di compensi inferiori, a farsi portavoce sono la GenZ (20%) e i Millennial (21%) che sottolineano la necessità di momenti lontani dal posto di lavoro. È invece la GenX a puntare più sulla necessità di sostituire le ore lavorative con momenti di formazione, allo scopo di  sviluppare nuove competenze (22%).

La ricerca di Heineken Italia fa focus anche su quanto è importante l’attenzione al lavoratore come persona: per l’86% è imprescindibile. Il clima aziendale deve essere sereno e deve favorire lo scambio fra dipendenti, cosa che, per altro, è anche vista da tutti gli intervistati come una grande opportunità.

Secondo lo studio, infatti, il rapporto intenso e positivo tra persone di età molto diversa in azienda, appartenenti a diverse generazioni, è considerato un grande vantaggio quando viene raggiunto (nel 68% dei casi). Le relazioni professionali costruttive portano infatti a stimolanti momenti di socialità, networking e attività di squadra (40%) ed eterogeneità di visione (39,5%).

Favoriscono inoltre il consolidamento delle competenze funzionali grazie alla combinazione di esperienze e studi aggiornati (38,5%). In tema di persone, emerge anche che le generazioni preferite con cui lavorare sono la GenX (69,5%) e la GenY/Millennials (63%) per la condivisione dei valori e degli ideali (41%) e perché sanno rapportarsi al meglio con i colleghi (31%).

Non sorprenderà saperlo, infine, ma è condivisa da tutte le generazioni (senza ombra di sfumature) l’ambizione del posto fisso (43%, in particolare per GenX e Baby Boomer). Gli intervistati hanno espresso preferenze specifiche: l’impiego ideale è quello all’interno di un’azienda storica (34%), di grandi dimensioni (37%), e dal respiro internazionale (35,5%).

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