Gli europei di calcio sono ormai un ricordo, ma pare che questo ulteriore fallimento della nostra Nazionale non abbia determinato un granché dal punto di vista del cambiamento. Quello che si fa è continuare a discutere del valore passato del nostro “brand calcio”, quasi ad affermare che la Nazionale italiana debba per eredità risultare determinata, volenterosa e dotata di naturale forte spirito di appartenenza. Sappiamo di certo che nel passato a rappresentarci nelle competizioni europee e mondiali presenziavano uomini sui quali si poteva fare affidamento totale. Questo non significava vincere sempre e comunque, bensì garantire – proprio perché i portabandiera nazionali risultavano efficienti e responsabili – una sorta di fondamentale sicurezza.
Oggi abituarsi alle continue sconfitte, a non essere più considerati al vertice di questa immaginaria piramide sportiva, non è facile da accettare, ma sarà sempre peggio se non si agisce con tempestività e visione. Il passato e la nostra storia appartengono a chi li ha costruiti e sarebbe il caso, al di là delle parole, “scrivere” con responsabilità un nuovo capitolo. Inutili gli approfondimenti relativi al contesto nazionale, alla caduta di valori nella società e ad altre forme di critiche ricercate ad hoc per evitare responsabilità dirette. Continuare a lamentarsi senza determinare alcun cambiamento è un esercizio vecchio e inutile al fine dei risultati.
Ci sono poi contesti sportivi italiani che in questi stessi anni complicati e instabili stanno raccogliendo allori in tutto il mondo, portando un messaggio forte e chiaro attraverso i loro giovani praticanti. Il movimento tennistico italiano maschile e femminile, ad esempio, ne è la prova evidente, come altresì quello dell’atletica. Insomma, c’è molto da fare. E lo si può fare, ma si deve iniziare a lavorare con competenza e volontà a tutti i livelli. Le persone con la loro qualità e non esclusivamente quella tecnica, l’entusiasmo costruito con meticolosa attenzione, così come il sentirsi parte fondamentale del progetto creano i presupposti per emergere e ottenere importanti risultati di squadra. Julio Velasco, non solo allenatore sportivo ma coach di fama internazionale, trasmette in modo diretto e alquanto veritiero un concetto fondamentale: «Gli atleti vincenti trovano soluzioni. I perdenti cercano alibi». E questo vale in ogni attività, non solo nello sport.
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