La creatività, le imprese e le non-regole

La creatività, le imprese e le non-regole© Getty Images

Come si fa ad abituare un corpo a rendere al meglio? Allenandolo, ovviamente. E come si fa a rendere l’intelligenza sempre più viva? Anche in questo caso serve allenamento. È lo stesso per la creatività, e per l’intuizione, che è sì qualcosa di spontaneo e non prevedibile, ma cui, affinché si produca, serve un terreno di base – arato e quindi stimolato – per attecchire. Nessun talento basta a sé stesso, occorre pratica, esperienza ed esercizio. Nel nostro caso predisposizione, apertura.

Nessun manager o imprenditore può pensare di andare lontano senza essere disposto ad affidare la sua stessa vita alla propria visione creativa. E per farlo, non dico in sicurezza, ma quanto meno con criterio, deve applicarsi. In questo tornano utili le dieci regole che il guru dei creativi pubblicitari, John Hegarty, ha suggerito ai suoi colleghi, individuate attraverso un manifesto da Wepresent.

Come il corpo anche l’intelligenza va allenata affinché sia sempre più vivace

A grandi linee, riassumendone il contenuto, il creativo che ha contribuito a fondare Saatchi & Saatchi ed è stato coinvolto nell’apertura della filiale londinese di Tbwa, sostiene che occorre pensare positivo, ovvero convincersi che la propria attività avrà un impatto positivo sul mondo, e agire di conseguenza. Dopodiché occorre porsi in ascolto di tutto e di tutti, e frequentare i migliori in ogni campo per farsi contaminare e ispirare. In più non bisogna solo “assaggiare” il meglio di ciò che il mondo ci offre tra quanto ci piace, bensì andare incontro anche alle cose sgradevoli, guardarle da vicino, leggere brutti libri, guardare brutti film, confrontarsi con punti di vista contrari dal nostro…

Serve altresì collocare l’ego alla periferia della propria visione, affinché non muti in arroganza e nasconda l’essenziale. Rispettare, ma mai venerare, le persone dietro le buone idee, perché le prime sono destinate, inevitabilmente, a deluderci: le buone idee invece sopravvivono spesso anche a chi le ha pensate. Aiuta porsi costantemente domande, che è lo stesso che fanno i bambini per espandere la loro conoscenza: la natura è maestra di vita. Praticare l’esercizio perenne del confronto e dare sfogo all’istinto creativo senza censurare le spinte più inusuali. Infine, lasciarsi ispirare dalla bellezza che ci circonda quotidianamente e – soprattutto – ricordarsi che nella creatività, come negli affari di cuore, la regola principale è che non esistono regole.

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