Ammettiamolo: troppo spesso si scomoda il termine eccellenza solo per definire una piccola e media impresa italiana che è riuscita a indovinare un prodotto perlopiù di stampo artigianale da inserire in una nicchia di mercato, in genere con una forte vocazione internazionale. Trascurando così il fatto che si possa invece essere eccellenti a diverse latitudini e longitudini del business, perché ogni azienda – a prescindere da dimensioni ed estrazioni – è eccellente a modo suo. Per questo, per dare un’idea di quelle aziende che – secondo noi – lo sono, abbiamo voluto dedicare un numero speciale di Business People più che a fornire definizioni, a raccontare modelli. Sono 20 per l’esattezza, 20 diversi modi di produrre armonia e bellezza, efficienza e sviluppo non solo in ambiti creativi legati al territorio e ai mestieri d’arte, ma anche in settori come quello della chimica o delle mega-costruzioni, in cui il genio italico sa manifestarsi in tutta la sua brillante espressione, unitamente alla capacità di creare relazioni e di comunicare il proprio saper fare.
Aristotele sosteneva che noi siamo ciò che facciamo, sempre, e che perciò l’eccellenza non sia un atto, ma un’abitudine. E leggendo queste 20 storie si intuisce come dietro a esse ci siano le vite di uomini e di donne che si sono imposti a loro stessi, “abituandosi” a fare ogni cosa nel miglior modo possibile, con cura, precisione e tanta passione. Uomini e donne che hanno bandito l’approssimazione dalla loro agenda, e che hanno scoperto come anche le questioni in apparenza di secondaria importanza giochino un ruolo fondamentale, perché nulla deve essere lasciato al caso in una dimensione in cui il caso non esiste. Esplorandolo, ci si accorge di come il percorso di ogni azienda, a suo modo, sia da manuale perché non somiglia a nessun altro, e come ognuna abbia trovato soprattutto al suo interno lo slancio per farcela. Così come, leggendole, ci si rende conto che la voglia di intraprendere, di produrre valore e di innovare nel nostro Paese non sia a volte considerata, come invece dovrebbe, una ricchezza, un’opportunità che chi la manifesta offre a se stesso e agli altri. Ecco, si potrebbe dire che tutte insieme, poste in sequenza una dopo l’altra, queste 20 aziende sappiano riassumere meglio di qualunque prospetto, studio o ricerca quali siano i punti di forza di quello che spesso sbrigativamente si definisce made in Italy e della sua straordinaria capacità di saper fare la differenza negli ambiti in cui decide di misurarsi. Pensate se solo riuscissimo a rendere questa capacità una prassi o, come avrebbe detto Aristotele, un’abitudine…
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